Batman e Superman. Hulk e La Cosa. Spider-Man e la Torcia Umana. Collaborare significa lavorare insieme, ma appena si legge di “team-ups” o crossover” vengono in mente i supereroi. In particolare, nei fumetti, una “collaborazione” avviene quando due o più supereroi, che solitamente lavorano da soli, si alleano. Il primo caso risale al 1940 quando il The Shield e Il Wizard della MLJ Comics si sono incontrati nella serie Top Notch Comics.
- Strategia vs Paranoia
- La “prima” alleanza di Batman
- Batman e Superman, il significato dell’amicizia
- Alleate o amanti?
- Ci eravamo tanto odiati: alleanze con i nemici
- Il mondo dei crossover
- Sempre più alleanze
Una collaborazione può accadere tra due personaggi della stessa casa editrice (come Batman e Superman, entrambi proprietà di DC Comics) o anche tra personaggi di diverse case editrici (come Batman e Spawn, quest’ultimo creatura Image Comics): in questi casi, si parla tecnicamente di crossover. Tra gli altri, Batman ha avuto una lista di alleanze lunghe e diverse, anche con Sherlock Holmes e Scooby Doo. Eppure, nonostante sia per la maggior parte del tempo rigido e ostile, a volte le collaborazioni sono il modo migliore per mostrare i veri colori di Batman, esplorandone la psicologia e i valori.
Strategia vs Paranoia
Quando i lettori pensano a Batman, lo immaginano aggirarsi solitario per Gotham a caccia di criminali. Ma l’uomo-pipistrello non lavora sempre da solo. Fa parte della famosa Justice League, il gruppo originariamente formato da Superman, Wonder Woman, Flash, Lanterna Verde, Aquaman e Martian Manhunter. Da ciò emerge che Batman non è solo un eremita misantropo. In realtà, se vuole, riesce a lavorare in gruppo. E della squadra solitamente è lo stratega.
Le sue strategie sono alcuni degli elementi più caratteristici di Batman, vista la sua meticolosità e tendenza ad avere sempre un piano. A volte però queste degenerano in paranoia e mania del controllo. Ed è qui che entra in gioco un altro elemento cruciale. Il ruolo di stratega di Batman, forgiato dalle esperienze passate (la morte dei propri cari, di amici e colleghi), si trasforma gradualmente in paranoia irrazionale, rischiando di diventare controproducente.
Queste caratteristiche sono ben analizzate nel fumetto Justice League: Tower of Babel, scritto da Mark Waid e disegnato da Howard Porter. Qui Batman riflette sul fatto che gli altri membri della Justice League, grazie ai loro superpoteri, se volessero potrebbero distruggere la Terra. Perciò sviluppa un piano per neutralizzarli, qualora dovesse essere necessario. La situazione precipita quando Ra’s Al Ghul, suo storico nemico, si impossessa del piano e inizia a sconfiggere uno dopo l’altro i membri della Justice League. Batman rimane da solo a cercare una soluzione.
Tower of Babel mostra un lato positivo di Batman: l’impegno a rimediare al suo errore e a ribaltare il suo stesso piano. La morale è che la paura e l’irrazionalità possono indurre in errore.
La “prima” alleanza di Batman
Anno Uno, scritto da Frank Miller e disegnato da David Mazzucchelli, racconta la trasformazione di Bruce Wayne in Batman. Dopo 12 anni passati ad allenarsi all’estero, nonostante le sue grandi doti investigative, il supereroe è ancora inesperto di fronte ai criminali di Gotham.
Il fumetto mostra l’ascesa di Batman attraverso l’alleanza con il Commissario James Gordon contro i mafiosi. Quella tra Batman e Gordon, in Anno Uno, non è una collaborazione in senso stretto, dato che Gordon è uno dei personaggi principali delle sue storie e non è protagonista di una propria testata. Eppure, è il primo aiuto che Batman abbia mai cercato dopo aver deciso di combattere il crimine a Gotham.
I due imparano a conoscersi e capirsi. Sotto le ferite e le diversità, hanno lo stesso obiettivo: rendere Gotham più sicura. Gordon è un uomo disilluso a causa dei metodi corrotti e poco ortodossi della polizia. La determinazione di Batman, fil rouge dello sviluppo del personaggio, lo colpisce. In questo caso è anche la sua qualità più importante, visto che il giovane eroe è inesperto e incline all’errore.
Batman invece, nonostante la sua tendenza a lavorare da solo, capisce in fretta di non poter vincere così la sua battaglia. Appena realizza di potersi fidare di Gordon, ne fa un alleato cruciale.
Batman e Superman, il significato dell’amicizia
Il supereroe con cui Batman ha interagito maggiormente durante la sua storia editoriale è senz’altro Superman, l’Uomo d’Acciaio.
Le loro differenze e somiglianze emergono nella miniserie di Karl Kesel World’s Finest, pubblicata tra il 1999 e il 2000. In questa serie Batman e Superman si incontrano una volta l’anno per parlare di un preciso evento tragico, sottolineando le loro opinioni, visioni della società e l’evoluzione del loro rapporto.
I punti di divergenza sono sottolineati soprattutto in un’altra serie, Superman/Batman, creata da Jeph Loeb e Ed McGuiness, e pubblicata dal 2003 al 2011. In questa serie, con la tecnica del doppio narratore, i due protagonisti narrano gli stessi eventi, ciascuno secondo il proprio punto di vista. Il primo arco della serie, Nemico Pubblico, è una delle più famose collaborazioni tra i due personaggi. Nella storia, il Presidente degli Stati Uniti altri non è che Lex Luthor. Lex mette una taglia sulla testa dei due supereroi, che si trovano costretti a scappare non solo dai criminali del Paese, ma anche da altri membri del sistema di giustizia corrotto.
Questa diversa visione del mondo e della concezione stessa di eroe rende le interazioni imperdibili per il lettore. Superman vuole ispirare gli altri, cercando di fermare il crimine in maniera non violenta. Batman invece non preclude la violenza, anche se non uccide. Eppure continuano a fare squadra, mostrando di poter trovare punti in comune e, soprattutto, un forte senso di affetto e amicizia.
La relazione fra i due personaggi ha continui alti e bassi. Iniziano a lavorare insieme dal 1946, seppur sporadicamente, come membri della Justice Society of America. Diventano subito amici, o almeno buoni colleghi che non hanno motivo di pestarsi i piedi. Nei casi in cui si battono (la prima volta nel 1960), questo avviene per cause esterne, come la magia o il controllo mentale.
Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller del 1986 ha contribuito non solo a cambiare la storia dei fumetti, ma ha anche ridefinito la dinamica tra i due supereroi. Finalmente i due eroi combattono per motivi personali che riflettono due opposte fazioni della società. Qui sono davvero nemici.
Il loro rapporto si evolve ulteriormente. Ora probabilmente non si considerano “amici” (Superman lo direbbe, Batman probabilmente meno) ma si rispettano profondamente. E soprattutto, in caso di necessità, Superman sa di poter essere fermato solo da Batman.
Alleate o amanti?
Nella sua carriera pluridecennale, Batman ha molte relazioni. Nessuna attira però il cavaliere oscuro come la storia con Selina Kyle, anche conosciuta come Catwoman.
La loro relazione attraversa varie fasi. Si incontrano come nemici e la loro attrazione supera il fatto di non conoscere le rispettive identità. Si trovano di fronte molte volte e altrettante sono alleati. Nella serie Batman/Catwoman del 2018, sono anche sposati. Perciò la loro collaborazione è probabilmente la più stretta di tutte.
Da alcune storie con Selina emergono lati inediti del protagonista. Hush, scritto da Jeph Loeb (che ha anche lavorato a Catwoman: Vacanze romane), è un fumetto che raccoglie le storie di alcuni crimini a Gotham. Queste azioni sembrano essere collegate dalla stessa mente malvagia. Batman e Selina risolvono il caso lavorando insieme.
In Hush, Batman decide di impegnarsi seriamente con Selina, al punto da rivelarle la sua identità segreta. Prima di questo momento gli incontri romantici erano tra Batman e Catwoman; ora avvengono tra Bruce Wayne e Selina Kyle.
Ci eravamo tanto odiati: alleanze con i nemici
Durante la sua carriera editoriale Batman ha lavorato anche con i più famosi criminali del suo universo, da Ra’s Al Ghul a Mister Freeze. Ma l’alleanza più peculiare è con Joker. I due sono agli antipodi: logico e razionale il primo; folle e caotico il secondo. D’altra parte Batman nasconde in sé una certa follia. Il tema è stato esaminato varie volte mettendo le due figure a confronto, come in The Killing Joke e Arkham Asylum. Ma quando i due si trovano dalla stessa parte della barricata, questo aspetto emerge di più.
Un esempio è Batman & Joker: Il duo mortale, creato da Mark Silvestri. Il commissario Gordon e Harley Quinn: Batman e Joker in questa avventura hanno entrambi qualcosa da perdere.
Joker contatta Batman perché sembra avere più affinità con l’eroe che con altri “colleghi”. Allo stesso tempo, Joker sa che in un modo o nell’altro può manipolare il suo rivale. Il fumetto mostra l’ambiguità del loro rapporto e come siano complementari e opposti in ogni situazione. Silvestri arriva al punto di dire che, nella sua perversione, Joker considera Batman come un amico per cui lottare.
Nel viaggio con Joker per risolvere il mistero, Batman si trova nuovamente contrapposto al suo nemico. Capisce cosa li accomuna, al punto da superare quasi la linea che li distingue, mettendo in dubbio il proprio codice morale. Ma Batman non indugia nella pazzia: distingue tra giusto e sbagliato anche quando è accecato dalla rabbia. Al punto da salvare il Joker nel momento del bisogno. Come dice il cattivo, nessuno dei due può vivere senza l’altro.
Il mondo dei crossover
A volte i personaggi viaggiano tra universi, trovandosi davanti personaggi di altri mondi narrativi. In questo caso parliamo di crossover.
Batman è un personaggio che si presta spesso a esperimenti simili. Nel fumetto, collabora con gli eroi Marvel Comics Daredevil, The Punisher, Capitan America e Bucky Barnes. In un crossover con Image Comics, combatte con Spawn in un’alleanza di successo scritta da Frank Miller e disegnata da Todd McFarlane. Senza dimenticare quando attraverso la Dark Horse Comics si trova contro Predator e collabora con Hellboy.
Batman si allea anche con un personaggio con cui sembra non avere nulla a che fare: Spider-Man. I due combattono insieme in Disordered Minds e New Age Dawning, entrambe create da J.M. DeMatteis. I due eroi lottano contro un’alleanza dei rispettivi nemici, Joker e Carnage. I loro scambi fanno emergere le differenze tra i due, ma anche le affinità, come il passato traumatico (la morte dei genitori per Batman e la morte dello zio Ben per Spider-Man) e soprattutto la regola di non uccidere.
Una piccola gemma è il crossover tra Batman e L’Uomo Ombra. Quest’ultimo è un investigatore con un passato da narratore di storie radiofoniche, raccontato in Detective Stories nel 1930. Creato da Walter B. Gibson, il personaggio ha un’aura di mistero che l’ha reso iconico. É stato trasposto in altri media, come romanzi e fumetti. L’Uomo Ombra è stato spesso citato come fonte d’ispirazione per la creazione di Batman. Vedere i due interagire per risolvere crimini, grazie alle loro abilità investigative, è un viaggio celebrativo sulle origini delle due figure.
Sempre più alleanze
Ci sono numerose storie in cui Batman fa squadra con altri eroi. La serie DC The Brave and the Bold, pubblicata tra il 1955 e il 1983, è ricca di team-up che lo coinvolgono.
Queste formule si rivelano vincenti in situazioni che gli eroi difficilmente supererebbero da soli. Le alleanze servono a questo: rendono la vita difficile ai personaggi più amati dal pubblico, per far risaltare le loro qualità intrinseche. O mostrarli in una luce diversa.
Le alleanze e i crossover sono un salto nel buio, fuori dalla comfort zone e dal loro contesto. Ciò serve a far capire che i supereroi possono essere umani: le loro qualità migliori emergono solo insieme agli altri.