Joker di Todd Phillips | Un ritratto dell'uomo contemporaneo
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Quante interpretazioni diverse può conoscere un personaggio? Esiste un limite alle declinazioni, agli approfondimenti, persino ai capovolgimenti che il profilo di un personaggio può sperimentare? Quando si tratta del supercattivo Joker della DC Comics, sembrerebbe un’impresa impossibile. Eppure, Jocker di Todd Phillips conferisce ulteriori sfumature al clown criminale e nemesi del supereroe Batman. Scritto insieme a Scott Silver, noto soprattutto per le sceneggiature di 8 Mile (2002) e The Fighter (2010), il film si distacca dai tradizionali film di supereroi. Joker funge da potenziale storia di origine per il popolare personaggio di fantasia creato da Bill Finger, Bob Kane e Jerry Robinson, che ha debuttato sul primo numero del fumetto Batman nell’aprile del 1940.
Joker è il 6° film di maggior incasso del 2019 e il 37° film di maggior incasso di tutti i tempi. L’American Film Institute lo ha inserito nella sua lista dei migliori dieci film del 2019. Il film è stato presentato in anteprima alla 76ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d’oro. Alla 92ª edizione degli Academy Awards ha ricevuto 11 nomination (tra cui miglior film e miglior sceneggiatura non originale). Joaquin Phoenix ha vinto l’Oscar al miglior attore (diventando il secondo attore a vincere un Oscar per aver interpretato il Joker, dopo Heath Ledger nel 2009 per Il cavaliere oscuro). Infine, la compositrice islandese Hildur Guðnadóttir ha vinto l’Oscar alla migliore composizione originale. I due hanno vinto anche ai 77° Golden Globe Awards e ai 73° British Academy Film Awards.
- Arthur Fleck si trasforma in Joker
- Un confronto tra due Joker
- Un commento sullo spirito del nostro tempo
Arthur Fleck si trasforma in Joker
Gotham City, 1981. Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) è un clown da festa alienato e depresso che vive con la madre malata Penny (Frances Conroy). Per di più, Arthur soffre di un disturbo neurologico che, tra le altre disabilità, gli provoca una risata incontrollabile. Aspira a diventare uno stand-up comedian, ma i suoi tentativi si risolvono in un fallimento. A peggiorare le cose, il suo idolo Murray Franklin (Robert De Niro) lo prende in giro nel suo popolare talk show. Una sera, in metropolitana, tre uomini d’affari della Wayne Enterprises picchiano Arthur, segnando per lui un punto di non ritorno. Ha inizio così una spirale di violenza inaudita che culmina in una rivolta civile contro i ricchi e i potenti, rappresentati principalmente dal miliardario Thomas Wayne (Brett Cullen).
Ispirandosi a Taxi Driver (1976), Toro scatenato (1980) e Re per una notte (1982) di Martin Scorsese, Todd Phillips costruisce una storia universale che mira a esplorare la radice e le cause profonde della violenza, dell’emarginazione, della malattia mentale e della disperazione. Grazie a una fotografia intensa e al alto contrasto di Lawrence Sher e alla colonna sonora malinconica e a tratti inquietante di Hildur Guðnadóttir, Joker è un toccante ritratto della solitudine, della follia e della diversità umana.
Il risultato dell’esplorazione di tutti questi temi è un ritratto sociologico dell’uomo occidentale contemporaneo.
Un confronto tra due Joker
Il Joker di Joaquin Phoenix è un diretto discendente sociologico del Joker di Heath Ledger. Infatti, se il Joker di Ledger rappresenta un’allegoria del terrorismo, il Joker di Phoenix può essere visto come il risultato della guerra al terrorismo. Arthur Fleck è un rifiuto della società, incapace di stare al passo con il ritmo del mondo. Nel corso della storia, la sua fiducia nel prossimo e nella società assume un’inclinazione sempre più schizofrenica e paranoica.
La forza motrice del Joker di Phoenix è il dolore e l’alienazione, il sentirsi manipolati e rifiutati. Al contrario, la forza motrice del Joker di Ledger è il caos, l’anarchia e la follia primitiva. Anche i loro sorrisi (e le loro risate) sono estremamente diversi. Il Joker di Phoenix ha un sorriso dipinto, prima con il trucco e poi con il sangue. Pertanto può essere rimosso. Il Joker di Ledger ha un sorriso fisso, risultato di una profonda cicatrice.
Un commento sullo spirito del nostro tempo
Il regista Todd Phillips e il direttore della fotografia Lawrence Sher hanno messo in scena una Gotham City degli anni ’80 che sembra una città moderna. In effetti, il film ritrae una società vittima della paura e dell’intolleranza che presenta molte analogie con l’attuale società americana. Inoltre, soprattutto nelle scene iniziali, vengono utilizzate inquadrature a campo lungo per mostrare Arthur che si perde tra la folla, trasmettendo l’alienazione che percorre tutta la storia. Come ha dichiarato Lawrence Sher a The Observer:
Ho sempre pensato che queste prospettive più lunghe servano a dare una visione quasi voyeuristica della vita di una persona e che, in qualche modo, ti facciano sentire come una mosca sul muro. La prospettiva e l’effetto psicologico che ha sul pubblico, credo, almeno per procura, è quello di vederlo in un mondo più grande come leggermente invisibile, nello stesso modo in cui noi passiamo accanto alle persone tutto il tempo e non le vediamo, in particolare le persone con malattie mentali.
Lawrence Sher in un’intervista con The Observer (traduzione a cura dell’autore)
“Sono io oppure tutti gli altri stanno impazzendo?”, si domanda Arthur. Alla fine, Joker è la storia di un uomo comune vittima della vita, maltrattato e incapace di relazionarsi con i codici della comunità in cui vive. Un uomo che la società vuole ipocritamente vedere felice – “happy”, come la madre di Arthur lo chiama – ma che si mostra allo spettatore come carne viva, esposta agli sconvolgimenti di questo secolo. La recitazione di Joaquin Phoenix si traduce in un intenso processo di umanizzazione del personaggio. E la sua risata inquietante rompe la quarta parete.
Cosa c’è di più? Nonostante sia stato pensato come film indipendente, Todd Phillips ha realizzato un sequel, Joker: Folie à Deux, la cui uscita è prevista per ottobre 2024. Al cast si aggiunge Lady Gaga nei panni di Harley Quinn.
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