Brian May: l'AI ruba la musica? | La battaglia per il copyright nel Regno Unito

Postato il 27 Febbraio, 2025

“Il futuro è già cambiato per sempre”. C’è grande amarezza nello sfogo di Brian May, il chitarrista dei Queen, leggenda del rock, che si è espresso duramente sulla politica del copyright che la Gran Bretagna vuole intraprendere. La battaglia degli artisti inglesi, in prima linea contro l’avanzata dell’intelligenza artificiale nella musica, si allarga inevitabilmente a tutto il mondo.

I diritti d’autore sono a rischio ovunque. Di fatto se i grandi imprenditori delle piattaforme di musica e social sfamano i chatbot i danni saranno irreversibili. E purtroppo in questo senso potrebbe avere ragione May che lancia l’ennesimo allarme, il più drastico fino ad ora. “Applaudo l’iniziativa dei 1000 colleghi inglesi per rendere pubblico cosa si sta perdendo. Spero che si riesca a frenare, altrimenti nessuno potrà più permettersi di fare musica da qui in avanti” afferma l’artista.

Album silenzioso contro AI

Le parole di Brian May al Daily Mail sono uno squarcio e sembrano suonare come una resa. “Sono un furto già compiuto e inarrestabile”. Nonostante il tempo sia nemico perché ce n’è molto poco, probabilmente vale almeno tentare di salvare il salvabile. Come e cosa si può fare è la domanda da 100 pistole. Il chitarrista dei Queen ha risposto a una domanda sull’iniziativa di 1000 suoi colleghi inglesi che hanno deciso nei gironi scorsi di pubblicare un album silenzioso.

Si tratta di brani senza musica e voce, solo un rumore di sottofondo. Una provocazione sui danni che l’avanzata dell’intelligenza artificiale sta facendo nel mondo della musica. Un rumore assordante del vuoto, immaginando un mondo senza melodia e arte. La playlist è stata pubblicata sulle principali piattaforme online di musica. In breve tempo ha fatto il giro del mondo. Ma restano senza risposta le domande su come affrontare davvero questa emergenza.

Da Elton John a Annie Lennox, Kate Bush e fino a Hans Zimmer e molti altri nomi illustri della musica britannica e mondiale hanno espresso il loro disappunto to sulla politica di Downing Street sul Copyright. Di fatto il governo del premier Keir Starmer vuole facilitare l’utilizzo di opere coperte da diritti d’autore per addestrare, sviluppare e far crescere l’intelligenza artificiale sfruttando i brani che hanno fatto la storia della musica ma senza alcuna licenza.

A Febbraio durante la conferenza stampa di presentazione al Festival di Sanremo 2025 il leader dei Duran Duran, sulla battaglia contro l’AI aveva detto: “L’intelligenza artificiale ruba la nostra musica. In Gran Bretagna è permesso all’AI di portare via i nostri testi e la nostra musica senza alcuna contropartita verso l’artista. Dobbiamo alzare la voce se non vogliamo che a produrre musica sia una macchina e non più la mente umana” aveva spiegato Simon Le Bon, frontman del gruppo di Birmingham.

La profezia di May nel 2023

Nel 2023 Brian May era stato profetico nel lanciare l’allarme su quanto stava accadendo. Aveva descritto l’AI come una minaccia spaventosa “Entro un anno non sapremo più cosa è stato creato dall’AI oppure dalla mente umana”. Un anno dopo la star dei Queen aveva visto giusto. Le politiche del governo britannico stanno favorendo le aziende di intelligenza artificiale mandando in crisi tutto il settore musicale.

Secondo May e i tanti colleghi le responsabilità sono da ricercare negli accordi tra Westminster e i grandi miliardari proprietari delle aziende AI. “Il nostro destino è già stato deciso. Questo mondo ha un solo dolce momento messo da parte per noi” cantavano i Queen in una loro celebre hit “Who Wants to Live Forever“. Tradotto “Chi Vuol Vivere Per Sempre” è di certo la musica, quella autentica, non quella prodotta dall’AI.

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