Il potere rivoluzionario di The Invisibles di Grant Morrison
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The Invisibles di Grant Morrison è una storia dal potere rivoluzionario. È una sorta di magia psichica, una potente droga aliena, un’idea che vuole cambiare il mondo. La filosofia alla base di tutte le opere di Grant Morrison è che le idee possono cambiare la realtà. Cresciuto da un padre complottista durante la Guerra Fredda, Morrison era circondato da riviste con immagini di apocalissi nucleari e deserti radioattivi. Pertanto, l’unico modo per sfuggire a questo orrore immaginario era il fumetto. Soprattutto le storie di supereroi, che raffigurano mondi pieni di colori e di speranza. Nel saggio Supergods, dice:
Prima di essere una bomba, la bomba era un’idea. Superman, invece, era un’idea più veloce, più forte, più bella.
Grant Morrison – Supergods
Così, come Oppenheimer è riuscito a tradurre un’idea astratta in qualcosa di concreto e distruttivo, Morrison è altrettanto convinto che sia possibile realizzare la speranza, che i supereroi rappresentano, nel nostro mondo. L’idea di The Invisibles deriva dalla certezza che il fumetto possa funzionare come un incantesimo, capace di risvegliare nel lettore verità nascoste, come la pillola rossa di Matrix.
Un’esperienza stravolgente
In The Invisibles, Grant Morrison racconta di un mondo in cui tutte le teorie del complotto come gli UFO, l’Uomo in Nero o i Rettiliani sono reali. Una razza di alieni lovecraftiani extradimensionali che provengono dalla “direzione che non si può indicare”, gli Arconti, governa il mondo attraverso i mass media. La loro arma è il conformismo, il loro nemico assoluto è il libero pensiero. Nel corso dei secoli, hanno controllato re, politici e insegnanti. Se il lettore pensa che il suo unico destino sia lavorare, avere figli, andare in vacanza e morire, è già sotto il loro controllo. I protagonisti, invece, sono un’organizzazione che cerca di fermarli e di liberare l’umanità.
Il loro nome deriva dalla regola numero uno: “Il Grande Fratello ti sta osservando. Diventa invisibile”. Tra le loro fila troviamo Lord Fanny, una strega transgender brasiliana. Jack Frost, il membro più giovane, un delinquente di Liverpool che potrebbe essere la prossima incarnazione del Buddha. E King Mob, senza regole, senza limiti: il rivoluzionario per eccellenza. Sicuramente l’avatar di Grant Morrison stesso.
I personaggi principali utilizzano molti modi per affrontare gli Arconti, riecheggiando la filosofia e le convinzioni personali di Morrison. Ad esempio, utilizzano tecniche meditative indù, sesso tantrico e droghe psicoattive per sollevare il velo della nostra presunta realtà. Vale a dire, la finta realtà plasmata dagli Arconti. Oltre a questo, trovano la BARBELITH, la cosiddetta placenta dell’universo. Collega la nostra realtà soggettiva a un regno al di fuori del nostro orizzonte spazio-temporale. Aiuta gli esseri umani a realizzare la loro vera natura, sepolta sotto il concetto soggettivo di sé. Morrison ha così descritto l’origine di questa parola:
La parola “BARBELITH” deriva da un sogno che feci quando avevo circa 20 o 21 anni e che coincise con le mie prime esperienze “magiche” e con un piccolo esaurimento nervoso.
Grant Morrison
Un cammino di iniziazione
The Invisibles di Grant Morrison delinea una trama di forma circolare, dove, idealmente, il lettore potrebbe iniziare a leggere il primo numero quanto l’ultimo. La trama segue questo strano gruppo di outsider folli e sfrenati in avventure di generi differenti: spionaggio, horror, fantascienza, con numerosi riferimenti a vari ambiti culturali, come la paranoia di The Prisoner di David Fincher, le canzoni dei Beatles, le cospirazioni di David Icke su Lady D o la psichedelia di Terence McKenna. Il risultato è un mix colorato di pop e controcultura, religione e scienza, realtà e finzione. Il tema che accomuna tutte le storie è il viaggio iniziatico. Ogni personaggio affronta la propria crisi e ne esce trasformato ed evoluto, come il lettore.
The Invisibles è un fumetto per coloro che sentono che qualcosa non va, anche se non sanno esattamente cosa. Leggendolo, si sentiranno come se potessero unirsi ai protagonisti e alla loro rivoluzione per cambiare la realtà. Per attuare la rivoluzione, però, i lettori devono andare avanti nel mondo reale e nella propria vita. E presto tutti dovranno scegliere: un conformismo schiacciante e straziante o una libertà radicale e anarchica?
Rolling Stone ha inserito The Invisibles nella lista dei “50 migliori graphic novel non di supereroi“, citando la sua influenza sui successivi scrittori di fumetti come Jonathan Hickman e Gerard Way.
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