
Scrubs | Il medical drama che ha rivoluzionato la sitcom e il genere medico
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Il 2 ottobre 2001, il dottor Dorian (Zach Braff) e altri medici specializzandi (“scrubs”) fanno il loro ingresso al Sacred Heart Hospital. Dorian è un giovane tirocinante medico, animato dalla speranza e dalla voglia di migliorarsi. Forse non il miglior medico della storia, ma per il pubblico sarà indimenticabile.
Ideata da Bill Lawrance, Scrubs è andata in onda dal 2001 al 2009 sul canale NBC e più avanti su ABC, dopo l’annuncio della sua cancellazione nel 2007. Sarebbe dovuto finire con la stagione 8, ma ABC ha prodotto una stagione aggiuntiva, sottotitolata Medici ai primi ferri. Le recensioni contrastanti hanno portato alla cancellazione del programma nel 2010. Il titolo è un gioco di parole: scrubs indica sia i camici medici sia il personale ospedaliero di basso rango.
La serie ha ricevuto diverse nomination e premi, inclusi due Emmy Awards (con diciassette candidature) e tre nominations per i Golden Globe. Inoltre, l’episodio La mia strada verso casa ha ricevuto un Peabody Award. Comunque, il suo più grande riconoscimento resta l’impatto duraturo sulle sitcom e sul genere medico. Scrubs ha anticipato molti elementi, strutture e contenuti considerati standard oggi, ma che non erano utilizzati nei primi anni 2000. Mostrando la realtà ospedaliera e una trama fluida, ha segnato un punto di svolta per le serie TV.
Scrubs, trama e significato
Il Dottor Dorian, soprannominato J.D. è uno specializzando che ha appena iniziato la sua formazione pratica. Anche il suo migliore amico Christopher Turk (Donald Faison) intraprende il tirocinio al Sacred Heart Hospital. Durante il loro primo giorno, incontrano Elliot Reid (Sarah Chalke), e J.D. se ne innamora all’istante. Si imbattono anche nel loro mentore, lo scorbutico Dottor Cox (John C. McGinley), e il primario, Robert Kelso (Ken Jenkins). Alla fine, conosceranno l’infermiera Caposala Carla (Judy Reyes) e l’addetto alle pulizie Janitor, che renderà la vita di J.D. impossibile.
I tre specializzandi, ancora immersi fra i libri, fremono per affrontare casi impossibili. impiegano giusto qualche giorno (e diverse dosi del cinismo di Cox) per scoprire la realtà ospedaliera. Se la maggior parte delle diagnosi sono ordinarie e semplici da formulare, altri pazienti sono destinati a morire. Molti non possono permettersi le spese mediche, altri pensano che i soldi possano comprare anche la guarigione. L’ospedale fa i conti con i bilanci in rosso. Nonostante ciò, J.D., Turk e Elliot non permettono mai che l’entusiasmo li abbandoni. Almeno non sempre.
Gli aspetti innovativi: una sitcom in abiti drammatici
Quando Scrubs debutta, nel 2001, si distingue dalle altre sitcom: niente risate preregistrate né comicità demenziale. Fino a quel momento, le sitcom avevano episodi autoconclusivi, situazioni ricorrenti e l’arco narrativo ricopriva un ruolo importante. In questo caso, ogni episodio inizia e si conclude con una riflessione di J.D.. Se inizialmente la serie si concentra sui casi medici, con il tempo la trama si sposta sullo sviluppo dei personaggi. Più avanti, la predominanza dell’arco narrativo su trame autoconclusive diventerà una prassi, come dimostrano Modern Family, The Big Bang Theory, o How I Met Your Mother (E alla fine arriva mamma).
Un’altra particolarità è il frequente ricorso a flashback e sogni a occhi aperti. Sono frutto della mente fantasiosa di J.D. e permettono al pubblico di sbirciare nella sua immaginazione e vita privata. Negli ultimi anni, Fleabag ha fatto qualcosa di simile. Ha rotto la quarta parete con una protagonista che parla direttamente alla telecamera. La voce narrante di J.D. non si rivolge mai al pubblico ma commenta gli eventi o i sentimenti.
Abbiamo deciso che, invece di ricorrere a una narrazione monotona, avremmo fatto tutto attraverso gli occhi di J.D.. Questo ha aperto un linguaggio visivo a cui noi sceneggiatori di commedie non eravamo abituati.
Jon Weisman su VarietyNonostante il punto di vista profondamente espressivo del protagonista, evidenziato dai titoli che spesso iniziano con “il mio/la mia”, la voce narrante enfatizza anche aspetti tragici. Infatti, un aspetto innovativo della serie è la sua componente drammatica. Questa non attenua il lato comico. Anzi: il lato drammatico è accentuato dagli aspetti più divertenti.
L’approccio di Scubs alla rappresentazione della medicina
Dal punto di vista narrativo, la serie si distingue da molti altri medical show per essere più realistico. In serie tv come Dr. House – Medical Division, per quanto le diagnosi possano essere inusuali, c’è un medico brillante che trova sempre una soluzione. Qualcosa di simile succede in E.R. – Medici in prima linea, ambientato in situazioni infernali, in cui ogni emergenza è una battaglia.
Scrubs è diverso: i pazienti non soffrono di disturbi sconosciuti né i medici formulano diagnosi pionieristiche. Molti malati sono affetti da patologie comuni, a volte mortali. I pazienti che arrivano in pronto soccorso di solito si sono feriti in modo rocambolesco (e abbastanza verosimile).
Anche se gli aspetti comici sono frequenti, la presenza costante della morte sottolinea il peso della vita in ospedale. Molti film e serie tv affrontano questo tema, ognuna con un approccio diverso. In Departures, la morte è un taboo, e i protagonisti in Six Feet Under sviluppano una assoluta indifferenza nei suoi confronti. In altri casi, è la naturale conclusione della vita.
In Scrubs, invece, è il contraltare di una lotta quotidiana per la sopravvivenza. Se la voce di J.D. esprime apertamente le sue difficoltà, il Dottor Cox, più esperto, sembra insensibile. Con il proseguire della storia, però, il suo cinismo si rivela necessario per convivere con la morte. Diversamente dalla famiglia Fisher, Cox soffoca i suoi sentimenti, nascondendo ciò che prova dietro dietro una corazza fredda.
I sentimenti e le relazioni nella serie TV
D’altra parte, la trama romantica non prevale mai (diversamente da Grey’s Anatomy) e nemmeno risulta eccessiva o melodrammatica. Nonostante le vicende romantiche, Scrubs dà spazio ad altri sentimenti, come l’amicizia. In particolare, l’amicizia maschile è espressa dal legame fra J.D. e Turk, che hanno una connessione autentica e genuina. Scrubs mostra l’alleanza maschile come mai successo prima. Una relazione priva di ambiguità e sotterfugi: è una presenza solida che non si rompe mai.
Oltre alla vita privata dei protagonisti e alle diagnosi mediche, la serie è molto realistica nel rappresentare l’amministrazione ospedaliera. Il dr. Kelso si batte contro tagli di budget, improvvisi cambi di staff e gli scontri con le compagnie assicurative. Medici e infermieri devono sopravvivere a turni interminabili e una gestione inadeguata. C’è tensione fra gli specializzandi in chirurgia e medicina interna. E tutti questi elementi contribuiscono a creare un universo estremamente realistico.
Il sequel fallimentare di Scrubs e l’impatto sulla cultura pop
La serie sarebbe dovuta finire dopo la stagione otto con un episodio da 40 minuti, My Finale. Invece è stata rinnovata una stagione, trasformando il set in una scuola di medicina e introducendo nuovi protagonisti. Ma le novità non sono state ben accolte e la produzione ha deciso di cancellare il programma. Tuttavia, molte serie hanno seguito il sentiero aperto da Scrubs, sia dal punto di vista narrativo sia produttivo. Lo show è diventato una fucina di meme e citazioni pop, entrando nell’immaginario collettivo.
Inoltre, uno dei maggiori meriti di Scrubs è stato di introdurre protagonisti imperfetti. Non c’è alcun luminare che salva il paziente all’ultimo minuto, o uno Sherlock Holmes delle diagnosi. Fin dai titoli di testa si dichiara: “Non sono Superman”. I protagonisti sono persone comuni che fanno del loro meglio per aiutare i pazienti. Qualche volta riescono, altre falliscono, ma possono imparare qualcosa di nuovo. Nel mondo reale, del resto, i medici non sono eroi e non possono costantemente salvare vite. Il più delle volte sono persone tenaci, che fanno del loro meglio per aiutarci a sopravvivere. Eppure, non gettano mai la spugna.
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