COMICON 2024 | Elodie, Manara e l'estetica dei corpi

Postato il 27 Aprile, 2024

Il corpo nudo è infinito

Milo Manara

Per celebrare la copertina dell’ultimo disco di Elodie, Red Light, uscito nell’ottobre 2023, il COMICON 2024 di Napoli ha organizzato un incontro tra la cantante e il maestro del fumetto e dell’eros, Milo Manara. Moderato dalla scrittrice Valeria Parrella, il dibattito si è svolto nell’Auditorium del Teatro Mediterraneo, alla Mostra d’Oltremare di Napoli, e ha messo al centro il ruolo del corpo nella produzione artistica e in particolare il corpo della donna.

Elodie e Manara al COMICON 2024: due visioni del corpo in dialogo

Non è la prima volta che Manara illustra la copertina di un disco musicale. L’ha fatto per cantanti celebri, da Lucio Dalla a Biagio Antonacci, ma non l’aveva mai fatto per una donna. È stato anche per questo che il fumettista si è sentito felice ed entusiasta quando Elodie gli ha chiesto di illustrare la cover del suo nuovo cd. Ma al di là della possibilità di far incontrare la musica e la visione della donna di Manara, l’incontro tra i due artisti si radica molto più in profondità, per varie ragioni.

L’opera del fumettista è da sempre un discorso sui corpi e la corporeità. “Il nudo è dai tempi dei greci un modo di celebrare il corpo. Privo di vestiti, di sovrastrutture, il corpo diventa eterno, non collocabile in nessun tempo”, dice il fumettista. D’altra parte, Elodie da sempre sottolinea l’importanza, soprattutto per le donne, di sentirsi libere di fare ciò che vogliono del proprio corpo, senza dover temere di subire pregiudizi e molestie.

Il nudo come celebrazione e autoaffermazione

Dovendo scegliere come realizzare l’illustrazione, Manara ha ricevuto da Elodie un book fotografico da usare come riferimento. Tra le varie foto, dopo essersi consultato con la cantante, Manara ha scelto una foto di nudo proprio per celebrare la corporeità di Elodie. Ma nel realizzare l’illustrazione e ragionando sulla produzione musicale della cantante, Manara ha aggiunto un dettaglio cruciale. Nella foto, la mano destra di Elodie andava a coprire il ventre, quasi con pudore, mentre nella copertina dell’album è stretta in un energico pugno.

Vedere quel pugno mi ha emozionata, perché mi ci sono riconosciuta pienamente. Essere padroni del proprio corpo dovrebbe essere una cosa semplice e invece spesso le altre persone rendono tutto molto complicato con i loro giudizi e commenti. Quel pugno simboleggia l’atto di rivendicare il proprio corpo.

Elodie

Anche per Manara in quel dettaglio si racchiude il senso dell’illustrazione, il desiderio di ostentare con fierezza ciò che ci appartiene di più, il nostro corpo, soprattutto quando è nudo.

La prospettiva di un maschio etero

Artisti come Milo Manara a volte vengono accusati di dare una visione maschilista del corpo femminile. La risposta dell’artista a queste critiche è che fin dai primi tempi de Il gioco (1983) ha sempre voluto rappresentare in generale la sessualità come qualcosa di gioioso, di rompere dei pregiudizi su un argomento spesso considerato tabù. E afferma anche di essere cresciuto in una famiglia dove non c’è mai stata una gerarchia tra uomo e donna (“Mia madre guadagnava più di mio padre”, commenta ironicamente). “La mia è pur sempre la prospettiva di un maschio etero, ma non credo di proporre al pubblico una visione irrispettosa della donna”, spiega Manara.

Convinzione che trova riscontro nelle parole delle due donne presenti sul palco, Parella ed Elodie. La scrittrice collega “l’eros” dell’opera di Manara all’etimologia greca, “desiderio” e si chiede se abbia senso fare distinzioni di genere per un sentimento che è universale e riguarda tutti. Mentre Elodie racconta che suo padre collezionava i fumetti di Manara e che lei ha iniziato ad esplorare la propria sessualità proprio grazie alle sue opere. “Il sesso è il gioco della scoperta di sé e dell’altro, ovviamente in un clima di dialogo e fiducia. Nel sesso ci si conosce davvero, tutto diventa possibile”, racconta la cantante.

Se Manara si focalizza soprattutto sul corpo femminile nelle sue opere è perché, per lui, è quello che genera più turbamento.

L’ho notato per esempio disegnando Gulliveriana. Ho lasciato praticamente immutata la storia de I viaggi di Gulliver, ma il fatto di aver fatto la protagonista donna cambiava il senso e l’impatto di tutte le scene. Non so se ci siano ragioni culturali o naturali, ma è indubbio che il corpo femminile si porti addosso implicazioni che il corpo maschile spesso non ha. E proprio per questo mi piace celebrarlo coi miei disegni.

Milo Manara

Elodie ambasciatrice di Save the Children e progetti futuri di Manara

L’incontro tra Manara ed Elodie in questo COMICON 2024 si è poi concluso parlando di alcune attività di cui si stanno occupando i due artisti al momento. A parte una collaborazione con Frank Miller nell’ambito della sua opera Sin City, Manara al momento è a lavoro sulla seconda parte dell’adattamento de Il Nome della Rosa. Ma Manara ha da sempre il sogno di adattare America di Kafka.

Kafka racconta di quest’America come una terra promessa, piena di opportunità, un’America che lui in realtà non aveva mai visitato. Mi chiedo quale sia oggi la nostra America, sulla scia della visione di Kafka. Ma il tempo scorre e non so quando riuscirò a dedicarmi a quest’opera.

Milo Manara

Mentre Elodie ha raccontato della sua nomina ad Ambasciatrice di Save the Children, con il lancio del progetto “Prendersi Cura”. Scopo dell’iniziativa è aiutare bambine e bambini cresciuti in contesti svantaggiati, a partire dal quartiere Quartaccio di Roma, dove la cantante è cresciuta, assicurando il benessere dei minori e dando loro adeguato accesso all’istruzione.

Nel mio piccolo, quello che sto cercando di fare è dare degli strumenti ai più piccoli per diventare liberi, perché è l’istruzione che ci rende davvero liberi.

Elodie

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