L'eredità del Surrealismo | Schiaparelli cento anni dopo il manifesto di Breton

Postato il 25 Novembre, 2024

Sono passati cento anni da quando André Breton ha pubblicato, nell’autunno del 1924, il Manifesto del surrealismo, segnando la nascita ufficiale di uno dei movimenti artistici più rivoluzionari del XX secolo.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da The Art Institute of Chicago (@artinstitutechi)

Il surrealismo: sfidare il nostro io

L’obiettivo del surrealismo è esplorare il potenziale dell’inconscio, dei sogni e delle associazioni libere. Il fine è quello di accedere a una realtà superiore che vada oltre quella visibile e razionale. Max Ernst, Salvador Dalí, René Magritte, Man Rey e tutti coloro che aderiscono al movimento intendono rompere con le convenzioni tradizionali. Le loro opere, all’apparenza strane, illogiche e stranianti mirano a svelare parti del nostro io sopite o represse.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da EMIL OSKAR ANDERSSON (@daily_paintings)

Appena venticinque anni prima, Sigmund Freud con i suoi studi scardina del tutto il modo di percepire noi stessi e la realtà. Nel 1899 pubblica, infatti, L’interpretazione dei sogni. Le teorie del padre della psicanalisi sono un punto di riferimento fondamentale per Breton e i surrealisti. L’idea che l’attività onirica sia la “via regia” per accedere al nostro inconscio è stata sviluppata in quadri dal carattere sognante e straniante. Capaci di creare un cortocircuito tra ciò che è reale e ciò che non lo è.

@p55.art If you like Salvador Dali artworks, you need to see this! Yeees, these are drawings made by Salvador Dali. The Spanish Artist worked with Disney to create this animated film. See here!! #salvadordali #shortfilm #animation #disney #disneyworld #disneyfilms #dali #surrealism #p55art #dream #maiorsonho #trendsdasemana #stunotiktok #espanhol #artists #new #newtrend #artwork #artdaily #artistsoftiktok #artistsupportartist #artistsupport #film #curta #tiktokfilms #tiktokfilm #movie #needtosee ♬ original sound – P55.ART

Freud e i surrealisti: l’esplorazione dell’inconscio attraverso l’arte

L’associazione libera teorizzata da Freud per permettere ai suoi pazienti di esprimere pensieri senza filtri razionali permette, poi, al surrealismo di sviluppare l’automatismo psichico. Una tecnica che prevede la creazione spontanea di testi o disegni, senza censura. Sono André Masson e Max Ernst a usare, in particolare, questa modalità espressiva.

In Coppia zoomorfica (1933, Venezia, Peggy Guggenheim Collection), ad esempio, Ernst si lascia guidare dalle forme suggerite da una corda gettata sulla tela. La domanda da porsi è: cosa ci vedo? Cosa la casualità ha tirato fuori dal mio inconscio? In questo caso la mente di Ernst genera una forma che richiama un uccello, animale che lo affascinava, e un’immagine indefinita di un essere umano.

Nei lavori surrealisti si ritrovano, inoltre, molti riferimenti freudiani alla sfera sessuale, alla morte, e all’infanzia. Ad esempio, nella celebre opera di Dalì Venere di Milo con cassetti (1936, Chicago Art Institute), la famosa dea dell’amore ellenistica viene “sezionata” da vari cassettini. Essi sono simbolo di contenimento di desideri e fantasie sessuali, chiusi e nascosti alla coscienza. Aprendo i cassetti, si liberano le fantasie represse e si appaga la necessità di esplorarle.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da The Art Institute of Chicago (@artinstitutechi)

L’idea di superare la realtà, sondando il nostro inconscio si è dimostrata un terreno fertile non solo per pittura e letteratura, ma anche per il cinema e, in modo sorprendente, per la moda.

Elsa Schiaparelli e il surrealismo: un dialogo artistico

In tal senso, la stilista italiana Elsa Schiaparelli emerge come una delle figure più iconiche. Intrecciando la sua visione estetica con i temi onirici e stravaganti del surrealismo, ha trasformato la realizzazione di capi di abbigliamento in vere e proprie operazioni artistiche.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da The Dalí Museum (@dalimuseum)

Nata a Roma, a Palazzo Corsini, nel 1890, Elsa Schiaparelli cresce in una famiglia colta e aristocratica. Dopo aver vissuto a Londra e a New York, dove inizia a frequentare le avanguardie artistiche dell’epoca, si trasferisce nel 1922 a Parigi. In Francia, grazie alla conoscenza del più grande couturier dell’epoca, Paul Poiret, le si accende la lampadina. La sua strada è quella della moda.

Aragosta e pelliccia: Avanguardia tra arte e moda

Le sue creazioni si contraddistinguono sin da subito per il loro carattere stravagante e originale, divenendo celebri in tutto il mondo. Il legame tra esse e il mondo dell’arte, tanto caro a Schiaparelli, negli anni si intensifica sempre di più. A tal punto che nascono delle vere e proprie collaborazioni tra la stilista e gli artisti d’avanguardia del momento.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da 💭 (@schiaparelli.archive)

Un esempio iconico di questa sinergia tra arte e moda è l’abito “Aragosta”, ideato con Salvador Dalì. Un abito da sera di seta con un’imponente aragosta dipinta, simbolo di ironia e provocazione. O ancora, il bracciale in pelliccia che Schiaparelli fece realizzare a Meret Oppenheimer. Artista surrealista che ricopre di pelo una tazzina di caffè, creando un effetto straniante, dal piglio erotico (Object, 1936, New York, MoMa).

Schiaparelli, oltre ad inventare accessori bizzarri, come il cappello a forma di scarpa o abiti con dettagli trompe-l’œil, si inventa persino un colore: il rosa shocking. È grazie a lei, pertanto, che esiste quello che noi comunemente chiamiamo fucsia.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Schiaparelli (@schiaparelli)

In definitiva, le sue creazioni divengono simbolo di un’estetica irriverente e sofisticata. E sono capaci di traghettare l’arte surrealista nella moda. Dopo aver chiuso la sua maison nel 1954, Schiaparelli rimane una figura influente, il cui spirito creativo continua a ispirare stilisti e designer contemporanei.

Dagli anni ’30 ai giorni nostri: l’eredità di Schiaparelli continua a sorprendere

Non è facile traghettare nel presente un’eredità così importante, fortemente connotata e per questo un  po’ ingombrante. A riuscire nella difficile impresa è stato Daniel Roseberry, direttore artistico della maison dal 2019. Nei suoi capi si legge ancora quella allure anni trenta che tanto contraddistingueva le creazioni di Elsa. Ma viene riletta in chiave contemporanea e fresca.

Come Schiaparelli trasformava il banale in straordinario, utilizzando elementi inaspettati come bottoni a forma di insetti e accessori dalle forme giocose, così Roseberry cuce nasi, occhi e serrature sulle sue creazioni.

In occasione della sfilata Spring-Summer 2024 ha, poi, dichiaratamente omaggiato alcune delle creazioni più iconiche di Elsa. Ha, ad esempio, fatto sfilare una modella con un’enorme collana a forma di aragosta. Un tributo all’iconico abito immaginato con Dalì.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Schiaparelli (@schiaparelli)

Enormi occhi compaiono, inoltre, su bijoux, borse e abiti, richiamando alla mente un’opera iconica del surrealismo: Il Falso specchio di René Magritte (1929, New York, MoMa). Nel dipinto, si vede un grande occhio, la cui iride è in realtà un pezzo di cielo. Il soggetto, del resto, affascinava molti surrealisti: attraverso la vista il mondo si dà alla nostra percezione. L’occhio è dunque un confine, una soglia tra l’io interiore e il mondo esterno.

Dopo diverso tempo Roseberry è riuscito a riportare addosso alle dive, sui red carpet e nelle pagine delle riviste di moda Schiaparelli. Dimostrando come, a distanza di cento anni, il surrealismo non sia affatto invecchiato. Anzi, continua ad esercitare il suo fascino e a ricordarci che l’arte, così come la moda, può e deve sempre sorprendere e meravigliare. Ma soprattutto, spingere oltre i confini della realtà.

Record correlati