Eroi, Mutanti, Mostri e Meraviglie questo è il titolo del libro del premio Eisner Douglas Wolk, un unico libro in cui si concentra tutta la storia dei fumetti Marvel. Per la realizzazione di quest’opera, Wolk, ha dovuto compiere un’impresa ancor più ardua, ovvero leggere ogni singolo fumetto pubblicato da Marvel dal 1961 ad oggi, per un totale di oltre 27.000 fumetti letti in soli sette anni.
Ma da dove nasce l’idea di imbarcarsi in questa avventura? Ce lo spiega l’autore durante l’incontro con il direttore editoriale di Panini Comics Marco Marcello Lupoi, moderato dal giornalista, editor e scrittore Marco Rizzo, durante la fiera internazionale del fumetto Lucca Comics & Games 2023.
Esplorare il mondo dei fumetti Marvel
L’impulso dei nuovi lettori, comprensibilmente, è quello di cominciare l’esplorazione dei fumetti Marvel a partire dalla origin story dei Fantastici Quattro, il primo fumetto di Supereroi di Stan Lee e Jack Kirby. Vi raccomando di farlo se, e solo, per qualche motivo vi ritrovate ad avere 10 anni nell’autunno del ’61 e siete davanti ad un’edicola con 10 centesimi di dollaro in mano. Un lettore contemporaneo altrimenti può apprezzarlo maggiormente in un secondo momento, una volta presa consapevolezza dei lavori precedenti dei suoi creatori e della direzione in cui si sarebbero mossi in seguito.
Douglas Wolk, Eroi, mutanti, mostri e meraviglie p.79
Il libro di Wolk, infatti, inizia con Fantastici Quattro no. 51, dunque ben 51 numeri dopo la origin story.
“Bisogna iniziare da un punto, io ho deciso di iniziare da lì – dice l’autore – A mio parere in questo numero Kirby ha creato una sorta di collage incredibile. Un punto dal quale si possono raggiungere tutti gli altri punti, un’esplosione di possibilità di lettura da seguire. Partendo da questo numero si può andare davvero ovunque. Inoltre la creazione di questo universo ti dà la possibilità di leggere le storie nella sequenza che preferisci, ed io ho fatto così. Se avessi seguito l’ordine di uscita dei volumi probabilmente sarei diventato pazzo”.
Il viaggio di Douglas Wolk
L’idea di Douglas Wolk nasce circa sette anni fa, nel 2016, quando suo figlio di dieci anni non dimostrava alcun interesse per i fumetti di Supereroi. Il bambino li considerava infatti soltanto una passione del padre, fino a quando non ha iniziato a comprendere il meccanismo complesso celato dietro queste opere.
“Mio figlio è venuto da me chiedendomi di iniziare a leggerli insieme, e dopo tre mesi avevamo letto circa un centinaio di fumetti. Così mi sono chiesto, e se li leggessi tutti? E da qui è nata l’idea”.
Nelle prime pagine Wolk spiega cosa è e cosa non è questo libro:
Questo libro ripudia determinati aspetti della comunità di fumetto popolare, in particolare quelli che cercano di limitarne l’accesso ai soli uomini, bianchi etero. Tipi circondati da scatoloni pieni di arretrati, convinti che tutto debba rimanere esattamente come era quando erano bambini. Gli unici gatekeeper che hanno diritto di gravitare intorno ai fumetti sono quelli che intendono assicurarsi che la porta, gate, rimanga ben aperta per chiunque intenda prendere parte al divertimento.
Douglas Wolk, Eroi, Mutanti, Mostri e Meraviglie.
“Questi fumetti dovrebbero dare gioia a tutti, così come ne hanno data a me e ai miei amici. Tutti dovrebbero avere accesso a queste perle, a queste opere. Ad oggi è come se ci fosse una sorta di velo a celare segretamente questi lavori, e a me non piace. Tutti dovrebbero avere il diritto di essere felici – dice Wolk – tutti dovrebbero avere il diritto di poter partecipare alla festa”.
Rappresentazione e identificazione nei fumetti
“Ciascuno di noi si può identificare in qualsiasi personaggio. L’identificazione scatta per quello che la persona sente, indipendentemente dal sesso, dall’etnia o dall’età del personaggio, discorso diverso invece per la rappresentazione. Quando vedi qualcosa che è anche la tua rappresentazione è come se ci fosse un upgrade, è come dire io esisto“. Dice Marco Marcello Lupoi prendendo come esempio poi il personaggio di Miles Morales, adolescente afro-latino-americano che veste i panni di Spider-Man in un universo alternativo Marvel, noto come l’Universo Ultimate, dopo la morte di Peter Parker.
“Se fossi un ragazzo latino o afro-americano il mio coinvolgimento sarebbe ancora più viscerale. Riconoscerei la mia faccia, i miei capelli e la mia cultura. Sono due argomenti fondamentali, e pensare di restringere il fumetto ad essere una cosa per maschi, bianchi etero e patriarcale… cavolo no eh!”
Visualizza questo post su Instagram
Uno dei grandi personaggi che viene citato nel finale del libro di Douglas Wolk è Ms. Marvel, Kamala Khan. Marco Rizzo, editor per Panini Comics, dice: “Io ogni tanto penso alla storia pazzesca di Iman Vellani, una ragazza di origini pakistane, cresciuta in Canada con la sua famiglia, che ad Halloween si traveste da Ms. Marvel perché aveva letto il suo fumetto. Questa ragazza è successivamente diventata Ms. Marvel nel film e nella serie tv, ed oggi è lei stessa a scrivere i fumetti di Ms. Marvel: The New Mutant che pubblicheremo prossimamente”. La Ms. Marvel interpretata da Vellani è inoltre una delle protagoniste del nuovo film MCU The Marvels.
Visualizza questo post su Instagram
Squirrel Girl: Metà ragazza, metà scoiattolo
All’interno del suo libro, Wolk dedica due interi capitoli a due delle moderne Supereroine dell’Universo Marvel. Una di queste è proprio Ms. Marvel mentre l’altra è Squirrel Girl.
“Sono per me entrambi due personaggi fantastici, e fanno oggi quello che i Fantastici Quattro e Peter Parker facevano tanti anni fa, ovvero rappresentano il modo di pensare oggi, ed anche il modo in cui le persone agiscono oggi. Ms. Marvel è dedita al suo percorso ed è tragica come poteva essere un Peter Parker sessant’anni fa – dice Wolk – D’altro canto se io fossi un personaggio Marvel sarei sicuramente Squirrel Girl, perché ha il potere di uno scoiattolo ma, cosa fondamentale, lei riesce a risolvere i conflitti in modo non violento”.
Spider-Man tra crescita, fallimenti e rivincita
La storia di Spider-Man, considerando i suoi elementi ricorrenti, ha sempre raccontato di un personaggio che cresce, che va incontro al fallimento, cresce un altro po’ e poi fallisce ancora, e infine trova il modo per farsi forza per tornare di nuovo in pista. Le basi della storia sono le stesse in circa una decina di film, svariate serie tv, musical di Broadway e oltre 4.000 albi a fumetto. Più avanti riassume così alcune tematiche delle storie di Spider-Man: l’ansia che circonda i rapporti tra padri e figli, gli avversari affrontati nei 100 numeri scritti da Lee e l’incapacità di Peter di evitare gli stessi schemi ed errori del passato.
Douglas Wolk, Eroi, Mutanti, Mostri e Meraviglie.
Visualizza questo post su Instagram
Wolk infatti leggendo la storia e tutti i fumetti di Spider-Man ha riconosciuto un ciclo di avvenimenti che continuava a ripetersi: “Le cose avvenivano quattro o cinque volte nell’arco di sessant’anni di storia, e non era una cosa intenzionale, mostrava semplicemente quella che era l’evoluzione della storia. Chi ha scritto del personaggio poi ha riconosciuto questo pattern e lo ha portato ulteriormente avanti”. L’autore sostiene inoltre che nel personaggio di Spider-Man vi sono una motivazione e un senso di responsabilità unici, che non ritroviamo in nessun altro personaggio. “Questa stessa responsabilità è allo stesso tempo la cosa che lo distrugge e quella che lo rende orgoglioso, facendolo rialzare e andare su, proprio come fa un ragno”.
Shang Chi e l’Infermiera di Notte, l’evoluzione dei personaggi minori
Nel suo libro, Wolk, dedica molto spazio anche a quelli che, nella storia dei fumetti Marvel, possono sembrare personaggi minori. Tra questi c’è il maestro di kung fu Shang Chi, al quale l’autore ha dedicato un intero capitolo.
“Mentre scrivevo ho pensato che avrei potuto guidare i lettori del mio libro verso i miei personaggi preferiti, ma allo stesso tempo ho pensato che avrei potuto guidarli verso soggetti diversi – dice Douglas Wolk – Così sono ritornato a Shang Chi, il maestro di kung fu. Ho notato che il personaggio rispetto agli anni ‘70 era enormemente cambiato, sia in meglio che in peggio. Questo è un fumetto problematico ma allo stesso tempo fantastico e intelligente. Shang Chi è stato scritto per 10 anni dallo stesso scrittore con vari artisti che hanno poi riprodotto in modo fenomenale questo personaggio, ed ho sentito la necessità di dedicargli un capitolo intero per far capire la sua evoluzione”.
Visualizza questo post su Instagram
Night Nurse: L’Infermiera di Notte
Un altro personaggio al quale Wolk ha voluto dare spazio nel suo libro è l’Infermiera di Notte (Night Nurse) apparsa per la prima volta in Linda Carter, Student Nurse n. 1 (1961)
“Sono ossessionato da questo personaggio, al punto tale da averle dedicato un intero capitolo. Se si pensa che il mondo Marvel sia nato con i Fantastici Quattro per me nasce proprio con l’Infermiera di Notte. Ci sono tantissime protagoniste donne che con l’evoluzione e gli intrecci delle loro storie hanno creato quello che oggi è l’Universo delle Supereroine Marvel – dice Wolk – Per me questo non è un bel fumetto, è solamente molto interessante. Tant’è che poi tra il 1971 e il 1972 vengono create tre serie che hanno come protagoniste le eroine Marvel e tra queste riappare l’Infermiera di notte. Da lì inizia a comparire più spesso, creando così questo personaggio che per me è stato molto interessante da studiare”.
Capitan America e le storie di Dark Reign
“Capitan America dà un pugno in faccia ad Hitler nove mesi prima di Pearl Harbor, prima che gli americani scendano in guerra – dice Rizzo – Wolk trova un’altra anticipazione del futuro, in un capitolo dedicato ad un anno di storie che si chiama Dark Reign, che a suo dire anticipa l’epoca Trump“.
“Noi pensiamo sempre che siano i fumetti che prevedono il futuro – dice Wolk – ma in realtà leggono il presente. Non dobbiamo dimenticare che ci sono delle persone che li creano, e il loro lavoro rispecchia ciò che c’è nella loro mente. Forse con Dark Reign è successo che già nove anni prima si sentiva nell’aria quello che sarebbe successo nella politica americana nove anni dopo. C’era una destra che stava guadagnando sempre più supporto. Gli autori hanno trasformato tutto questo in un fumetto, per riflettere e rispecchiare quello che c’era nella loro mente. In sessant’anni di lavoro è sempre stato fatto questo, rappresentare il presente“.