Durante un incontro a lui dedicato al COMICON di Napoli, Frank Cho ha mostrato il suo lato sarcastico, commentando con un ironico “odio il mio lavoro“. Il disegnatore coreano è stato uno degli ospiti internazionali dell’edizione 2022, che dopo due anni di pandemia si è concluso con più di 135 mila visitatori. In qualità di ospite di rilievo, Cho è stato omaggiato con la mostra Monsters & Beauties, una collezione che unisce i mostri della mitologia alle sensualità femminile.
Nei due panel a cui ha partecipato, Cho ha parlato del suo percorso di formazione e del proprio stile. Argomenti intrecciati alle controversie sulla libertà creativa degli autori nell’industria americana, che l’hanno sempre riguardato da vicino. Infatti, è un’icona del fumetto anche grazie alle sue donne avvenenti e sensuali, sempre accompagnate da una comicità provocante. Attraverso l’anatomia giunonica delle sue figure femminili e sposando la possanza fisica all’erotismo, Cho disegna ciò che lui definisce donne amazzoniche. Ne sono un esempio le sue Wonder Woman o She-Hulk.
Grazie a questa miscela di elementi, il creatore di Liberty Meadows, l’ultima grande comic strip americana, si è presto distinto per uno stile facilmente riconoscibile, che ha attirato l’interesse della Marvel e la DC Comics.
Frank Cho, eterno procrastinatore
Durante il secondo giorno del COMICON si è tenuto il panel Drawing Bodies. Il fumettista Tanino Liberatore e la modella Riae si sono uniti a Cho in una discussione sulla rappresentazione dei corpi. Riae ha parlato della sua esperienza come modella di vari artisti e di come ognuno l’abbia interpetata in maniera diversa. Liberatore e Cho, invece, hanno discusso sul loro stile. Cho ha continuato a fare ironia sul suo metodo di lavoro: “Quando disegno penso al mio conto in banca”.
Frank Cho si definisce un “procrastinatore cronico” e preferisce guardare la TV sul divano piuttosto che mettersi a lavorare. È il panico delle scadenze che accende il suo estro artistico. Nonostante la sua etica lavorativa susciti l’ira degli editor, per lui è il modo per aspettare la giusta ispirazione per disegnare.
Liberatore e Cho hanno poi parlato dell’idealizzazione nel disegno. Se Liberatore, traendo ispirazione da Michelangelo, ricerca la perfezione anatomica, Cho predilige corpi esagerati e idealizzati. Per l’artista l’idealismo è potere. Tuttavia, nonostante scherzi sul come “voglia disegnare solo belle donne”, la storia non passa in secondo piano. Creare una narrativa capace di unire il fantastico ed il realistico è la sfida più grande secondo lui.
Ad esempio, il suo Skybourne è una storia d’azione e avventura. Cho non sacrifica la coerenza della storia per il gusto di rappresentare donne nude e in situazioni imbarazzanti. Le sue protagoniste sono prima di tutto combattenti. Nel fumetto Grace Skybourne non è una damigella in pericolo, ma una guerriera dotata di forza sovrumana. L’eroina non ha alcun timore nel gettarsi nella mischia e anzi ricorre presto alla violenza per risolvere i problemi.
“Disegnavo sempre, non sapevo fare altro”
Frank Cho ha iniziato a disegnare mentre era all’università. Completamente audodidatta, odiava i corsi e si è dedicato anima e corpo al fumetto. University2, la sua prima striscia pubblicata durante gli studi, è maturata in Liberty Meadows. Appena finita l’università, l’artista ha lasciato il giornale studentesco su cui pubblicava per unirsi alla casa editrice indipendente Creators Syndicate.
Affamato di successo, Cho si è poi immerso nell’ambiente supereroistico, disegnando per saghe come Mighty Avengers, Spider-Man e Hulk. Ha anche collaborato con la DC Comics, realizzando le copertine per Wonder Woman e Harley Quinn. I lavori per le major si sono interrotti nel momento dell’acquisto della Marvel da parte della Disney e della DC Comics da Warner Bros. Tra un approccio al lavoro differente e colleghi completamente nuovi, l’autore è tornato alle case indipendenti. Ha pubblicato la saga arturiana in chiave moderna Skybourne e il recente battle royale al femminile Fight Girls, rispettivamente con Boom Studios e Awa Studios.
Gli scontri con la censura
La sua opera maestra Liberty Meadows ha consacrato Cho al successo. Tuttavia, ha segnato anche l’inizio della sua costante lotta con la censura. Il disegnatore si è presto ritrovato soffocato da un’atmosfera che definisce “soffocante”. Cho ha sempre respinto le accuse di svilire e sessualizzare le figure femminili. Due eventi in particolare hanno scosso la carriera dell’autore. Nel 2016, ebbe uno scontro con lo scrittore di Wonder Woman Greg Rucka proprio in merito allo stile con cui veniva rappresentata l’eroina. Affermando di non riuscire a portare avanti questa collaborazione creativa, Cho abbandonò la testata. La casa editrice decise di non rompere i rapporti, spostando l’artista sulle cover di Harley Quinn. Ancora più importante ciò che accadde nel 2014, quando Cho ha difeso Milo Manara, accusato di sessismo per una cover di Spider-Woman, considerata troppo sessualizzata.
Cho ha subito biasimato le critiche ricevute dall’artista italiano. Ha così riproposto la stessa posa di Spider-Woman nei suoi lavori, prendendo in giro i detrattori di Manara. Un gesto che non è passato inosservato. Al Lucca Comics & Games del 2016, Manara ha voluto ringraziare Cho regalandogli la tavola originale di Spider-Woman al centro della disputa. Un incontro speciale per l’artista americano, fan di Manara dagli anni ’80.
L’eredità di Cho
Durante gli incontri al COMICON, Cho è stato paragonato a Frank Frazetta, padre dell’illustrazione fantasy americana e autore delle copertine di libri come Conan il Barbaro. Nonostante Cho abbia detto che l’unica cosa in comune tra i due sia il ritardo nel consegnare i lavori, rimane una figura di punta del panorama fumettistico.
Vincitore di premi come l’Emmy Award del 2011, Cho è ormai un punto di riferimento, capace di influenzare altri autori. Nonostante le controversie, Cho rimane molto produttivo al giorno d’oggi. Tra inviti a fiere tenute in tutto il mondo e una prolifica attività sui social, l’artista è molto partecipe nella cultura pop. Oltre a continuare a lavorare per editori indipendenti e come autore di cover, Cho ha anche pubblicato diversi volumi per illustrare il proprio stile. Un esempio è Drawing Beautiful Women del 2014, un manuale che analizza nel dettaglio le sue tecniche di disegno.