Il mondo del fumetto, gaming e gli adattamenti in altre forme narrative, al cinema e in TV, assume una dimensione economica sempre maggiore, nel mondo come in Italia. Lo prova il successo di festival come COMICON, Lucca Comics, o la folla impazzita per il pop-up store di One Piece a Milano. Al Salone del Libro di Torino questa tendenza è stata compresa e valorizzata da alcuni anni, con una sezione dedicata al fumetto. E proprio qui, nei giorni della 36ma edizione, Hypercritic ha incontrato il presidente di COMICON Claudio Curcio, con il quale ha parlato del bilancio dell’edizione appena conclusa e delle anticipazioni sulla prossima, quella dei 25 anni.
I numeri del COMICON 2024
COMICON produce e organizza eventi pop da oltre vent’anni. Rappresenta artisti, a partire dal maestro Milo Manara, e pubblica fumetti che ha presentato anche al Salone di Torino. A Napoli invece si è appena conclusa la 24esima edizione dell’International pop culture festival, con oltre 150mila presenze. Dal 2023 COMICON ha lanciato anche uno spin-off a Bergamo, che si terrà nuovamente dal 21 al 23 giugno.
“Da due anni raggiungiamo il sold-out dell’evento alla Mostra d’Oltremare di Napoli – esordisce Curcio soddisfatto – Questo è il sintomo non solo dell’interesse verso i nostri mondi ma anche della fiducia del pubblico, che spesso compra il biglietto quando il programma e gli ospiti sono ancora da definire al 100 per cento”.
Mondi pop in dialogo fra loro
I punti di forza dell’edizione 2024? “Quest’anno abbiamo avuto una presenza di ospiti internazionali altissima, da tantissimi Paesi – dice Curcio – C’è stato il boom dell’Asia, cui abbiamo dedicato un progetto speciale. Ma poi anche disegnatori dalla Cina, da Taiwan”.
Emblematico del respiro internazionale del programma è stato il dialogo – raccontato anche da Hypercritic – tra John Romita JR. e Claudio Castellini. Ma il COMICON non si è limitato al fumetto, proiettandosi anche verso la transmedialità. Con ospiti come Hitoshi Sakimoto, compositore e autore di colonne sonore di videogiochi, tra cui Final Fantasy Tactics e Final Fantasy XII: a Napoli ha suonato accompagnato dall’orchestra Scarlatti.
“Abbiamo aperto anche all’urban culture – aggiunge Curcio – Fra i padiglioni e l’Arena flegrea abbiamo voluto una presenza dedicata allo streetwear – sneaker, basket, customizzazioni – tutti mondi contaminati fra loro, a partire dal brand Octopus che ha presentato le sue felpe Dungeons & Dragons. Quest’area ha avuto successo e verrà implementata a Bergamo e nella prossima edizione del COMICON a Napoli”.
COMICON va in trasferta in Corea
Il rapporto consolidato del COMICON con la Corea del Sud e il Korea Manhwa museum ha trovato una sua declinazione nel progetto speciale dedicato al Manwha (il fumetto coreano) a Napoli. “Adesso che il mondo K, i diversi aspetti della cultura pop coreana sono così di moda, abbiamo voluto presentarli tutti – spiega Curcio – Così abbiamo portato in Italia una vasta delegazione di disegnatori, operatori e addirittura chef per dare spazio ai vari ambiti della cultura coreana. La stessa cosa faremo noi a ottobre, quando saremo invitati in Corea”.
COMICON Bergamo dal 21 al 23 giugno
Dal 21 al 23 giugno COMICON tornerà a Bergamo per la seconda edizione di uno spin-off dell’evento nel nord Italia. Curcio spiega la genesi e gli sviluppi di questo progetto: “Nel momento in cui c’è stata evidenza della crescita dell’interesse per il fumetto e il gioco, abbiamo lanciato un evento in collaborazione con Fiera di Bergamo. Alla prima edizione ha avuto 25mila visitatori, un buon inizio”.
L’iniziativa rientra nella strategia di esportazione del formato COMICON: “Ciò che ci distingue – sottolinea il presidente – È la nostra combinazione dell’aspetto ludico e d’intrattenimento con un’anima culturale, da salone. Quello che a Napoli viene facile, grazie agli spazi espositivi disponibili, a Bergamo lo riproduciamo in piccolo. Ma speriamo che cresca fino a diventare un punto di riferimento per noi e per il pubblico italiano”.
Il traguardo più rilevante del COMICON in 27 anni di attività? Curcio non ha dubbi: “L’indipendenza. Le nostre due vocazioni, culturale e commerciale, non dipendono da fondi pubblici ma si autosostengono, in un’impresa culturale che dà lavoro a un gruppo molto giovane e motivato”.
Verso i 25 anni di COMICON
COMICON nel 2025 celebrerà la cifra tonda: è infatti in programma la 25esima edizione del festival (che ha dovuto ritardare questo traguardo di due anni causa pandemia).
“Lavoriamo per portare in Italia ospiti sempre più importanti e di livello internazionale – anticipa Curcio – Presenteremo al pubblico due grandi progetti”. Tra i fattori su cui la rassegna vuole continuare a puntare, “l’eterogeneità del programma e la transmedialità del palinsesto”.