TTRPG | Guida al mondo dei giochi di ruolo da tavolo tra regole, creatività, soft skills e cultura pop

I giochi di ruolo da tavolo, o TTRPGTabletop Role-Playing Games – sono esperienze ludiche in cui i partecipanti interpretano personaggi all’interno di storie condivise, guidate da regole strutturate, ma lasciando ampio spazio alla creatività e all’improvvisazione.

Cosa serve per giocare a un TTRPG? Qual è la loro storia e come hanno influenzato il mondo intorno a noi? Nasce oggi una nuova rubrica di Hypercritic, Rolling Tales, dedicata a un’attività che sta riscuotendo interesse crescente fra i giocatori: l’obiettivo è di rendere accessibile questo settore anche a chi si avvicina per la prima volta. Ma anche di farla scoprire agli appassionati sotto una luce diversa, inaspettata.

Imparare l’Arte del Gioco di Ruolo – From Zero to Hero

Per giocare a un TTRPG bisogna anzitutto raccogliere un gruppo di persone disposte a passare qualche ora in compagnia intorno ad un tavolo. Poi arriva il momento della scelta: quale TTRPG si vuole provare? Ne esistono molti, sebbene di solito la scelta dei neofiti ricada sul più famoso: Dungeons & Dragons.

È quindi necessario imparare il regolamento, fase che spesso rappresenta una grande barriera all’approccio verso questo mondo. I manuali, infatti, sono molto dettagliati e complessi, poiché devono esprimere il funzionamento di qualsiasi avventura si voglia affrontare. Nella maggior parte del tempo, però, si affrontano situazioni in cui regole e manuali non sono necessari per divertirsi. Per questo motivo, spesso i giocatori decidono di apprendere le regole in itinere.

Poi arriva una fase particolarmente fantasiosa: la creazione del proprio personaggio. Quest’ultimo rappresenta l’alter ego che si impersonerà durante il gioco, come in un’interpretazione teatrale. Questa procedura può essere più o meno complessa in base alle regole del gioco. Per semplificarla sono presenti molti strumenti online: nel caso di Dungeons&Dragons per esempio spicca D&D Beyond.

Nella maggior parte dei giochi di ruolo uno dei partecipanti più esperti viene designato come Game Master. Questi è il narratore onnisciente della storia, che sottoporrà ai giocatori le sfide da affrontare. Questo ruolo è quello che richiede più preparazione. Il narratore infatti deve leggere in anticipo l’intero contenuto dell’avventura che si vuole affrontare, oppure scriverla di suo pugno.

Terminata la preparazione, per giocare sono necessari solo dei dadi. Questi servono solitamente per determinare se si riesce o meno a compiere le azioni desiderate. Proprio per questo spesso l’immagine del dado, tipicamente a 20 facce, – il D20 – è per antonomasia simbolo dei TTRPG.

Soft skills – Oltre la semplice utilità

Oltre agli elementi pratici che servono per i giochi di ruolo, va sottolineata l’importanza di alcune soft skills in questa tipologia di attività. La capacità di calarsi in un mondo diverso dal proprio è la principale. Sono però molto importanti anche la cooperazione e la capacità di ascolto. Questo perché di solito i giocatori sono compagni d’avventura che devono collaborare per il successo di una campagna. Ognuno deve poter partecipare alla scena senza cedere al desiderio di diventarne protagonisti.

Un’altra componente non trascurabile è la fantasia. Il Game Master deve rendere vivace e stimolante lo scenario a cui si sta dando vita. Ai giocatori, invece, serve per potersi immergere all’interno del mondo fantastico in cui è ambientata la storia.

Wargame e avventure Fantasy – La genesi dei TTRPG

Quando si parla di TTRPG, una delle componenti fondamentali è l’utilizzo di dadi, che affonda le sue radici nell’antico medio oriente. Qui, intorno al III millennio a.C., compaiono i primi giochi da tavolo che ne fanno utilizzo, come ad esempio il Gioco Reale di Ur, nato in Mesopotamia, o il Senet, inventato nell’antico Egitto.

Da qui, passando per l’antica Roma, il medioevo e la modernità, l’impiego di dadi a scopo ludico è giunto fino a noi.

Un’altra caratteristica dei TTRPG è la riproduzione di battaglie e scontri armati, che i personaggi affrontano nel corso della storia. Questo elemento trae origine dai wargame, nati nel XIX secolo, che con l’intenzione di addestrare gli ufficiali dell’esercito, riproducevano nel dettaglio delle battaglie storiche. Il primo esempio è Kriegsspiel – letteralmente “gioco di guerra” – creato nel 1812 dal Barone von Reisswitz. Finalmente, con la loro ripresa tra gli anni ’50 e ’70, il terreno è pronto per la nascita dei TTRPG moderni.

L’anno determinante è il 1971, Gary Gygax e Jeff Perren pubblicano Chainmail: il primo wargame a incorporare elementi fantasy, quali maghi e mostri.

Sulla scia di Chainmail, nel 1974 Gary Gygax e Dave Arneson, attraverso la Tactical Studies Rules, pubblicano la prima edizione di Dungeons & Dragons. Diventato il TTRPG per antonomasia, D&D rivoluziona il genere. Aggiunte come alter ego personalizzabili in continua evoluzione, D20 e Dungeon Master diventeranno poi pilastri di ogni RPG.

Nel decennio successivo, consolidata la direzione presa dagli RPG, esplode la loro varietà. Call of Cthulhu e Cyberpunk 2020 sono alcune delle pubblicazioni che, in pieni anni ’80, contribuiscono a differenziare il genere in termini di ambientazione e sistema di gioco. L’eroismo fantasy, classico di D&D, non è più l’unica scelta. Da ora si può spaziare anche tra filoni narrativi quali horror lovecraftiano e distopia tecnologica.

TTRPG e Satanic Panic – Paura e disinformazione

È il 1979 e, con il caso di James Dallas Egbert III, inizia il fenomeno conosciuto come Satanic Panic. James, studente universitario e giocatore di D&D, scompare nel sistema di tunnel sotto al proprio campus. Dopo l’evento, l’investigatore William Dear suggerisce che la sua causa fosse proprio il gioco di ruolo a cui partecipava. Nonostante il ragazzo soffrisse di depressione, per D&D e gli RPG inizia una gogna mediatica.

Oltre a questo episodio, opere di finzione e media continuano ad alimentare la tensione intorno a questa attività. In campo letterario, Mazes and Monsters, romanzo di Rona Jaffe del 1981, racconta la storia di un giovane portato alla pazzia dai giochi di ruolo.

A livello mediatico, trasmissioni televisive quali 60 Minutes e 20/20 diffondono storie di adolescenti ossessionati da D&D. Iniziazione al satanismo, stregoneria e istigazione al suicidio rituale diventano le accuse più comuni rivolte al gioco di ruolo da parte di alcuni media internazionali.

A difesa dei TTRPG si schierano molte pubblicazioni della community, fra cui articoli dello stesso Gary Gygax. Numerosi studi della American Psychology Association, poi, concludono che i TTRPG non arrecano alcun danno piscologico. Le accuse verso i TTRPG, tuttavia, si attenuano solo negli anni ’90, quando all’opinione pubblica viene dato in pasto un nuovo nemico: i videogiochi.

Nonostante la caccia alle streghe nei confronti dei giochi di ruolo, questo non ha impedito che diventassero popolari. In particolare il 2014 – anno di pubblicazione della quinta edizione di D&D – è l’inizio di un nuovo boom.

Ma qualche passo indietro nella percezione dei giochi si nota ancora, perfino tra le maggiori cariche dello Stato: di recente ci è cascato perfino il ministro della giustizia Carlo Nordio, che intervenendo in Parlamento ha contribuito a diffondere stereotipi ampiamente smentiti.

Dal tavolo allo schermo – TTRPG e cultura pop

Negli ultimi anni, la fama dei giochi di ruolo – in particolare di Dungeons & Dragons – ha conosciuto una crescita esponenziale, affermandosi come fenomeno culturale globale. A dare un impulso decisivo è stato il lockdown dovuto al COVID-19, che ha portato molti a riscoprire il gioco di ruolo come metodo di socializzazione. Come alternativa al gioco dal vivo, sono emerse piattaforme digitali come Roll20 e D&D Beyond, che supportano l’interazione a distanza.

Un altro fattore chiave è stata la crescente presenza nei media. Serie TV, film e web series hanno portato l’immaginario dei giochi di ruolo al grande pubblico, trasformandoli da passatempo di nicchia a fenomeno di massa. Stranger Things e The Big Bang Theory spiccano per quanto riguarda le serie TV.

Nel mondo del cinema, come non citare Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri. La pellicola vuole trasporre sul grande schermo un’avventura dell’omonimo gioco, che prende vita nella sua ambientazione principale, i Forgotten Realms.

Altro caso di trasposizione praticamente diretta è Baldur’s Gate 3. È l’ultimo di una serie di videogiochi che consente di cimentarsi in un’avventura single player o cooperativa. Pur mancando la componente più interpretativa, consente di giocare con le stesse meccaniche di D&D.

Non manca il percorso inverso: interi universi narrativi sono nati dall’influenza diretta dei TTRPG. Un esempio celebre è la serie animata Adventure Time. Essa si svolge in un mondo con dinamiche e tematiche che richiamano quelle classiche dei giochi fantasy.

Molte saghe famose hanno ispirato giochi di ruolo, offrendo un’occasione per calarsi nelle avventure ambientate nei mondi delle serie preferite dal pubblico. Il Signore degli Anelli, Star Wars e Game of Thrones hanno ispirato giochi di ruolo che offrono esperienze immersive in cui i giocatori possono vivere le storie e interagire con i personaggi di questi universi iconici.

TTRPG e web series – Quando l’improvvisazione diventa opera d’arte

Come anticipato, anche il web ha giocato un ruolo fondamentale nella diffusione dei TTRPG. Un esempio emblematico è il canale YouTube Critical Role. Il suo successo ha portato alla creazione della serie animata The Legend of Vox Machina, ispirata a una delle loro campagne.

In Italia, invece, il canale Inntale con la sua campagna principale Luxastra ha dato un importante contributo alla notorietà del gioco di ruolo. Va detto, però, che nel corso degli anni Inntale ha spaziato attraverso diversi manuali di vari giochi di ruolo. Infatti, attualmente, è un vero e proprio punto di riferimento per la community TTRPG in Italia.

Una nuova rubrica per avvicinarsi e approfondire il gioco di ruolo

L’ampia portata dei TTRPG, dalla loro origine alle recenti trasposizioni digitali e mediatiche, evidenzia come questi giochi abbiano saputo rinnovarsi costantemente. I giochi di ruolo hanno conquistato il cuore e la mente di milioni di appassionati in tutto il mondo, guadagnandosi un posto speciale nel mondo della cultura nerd.

L’obiettivo della nuova rubrica di Hypercritic, Rolling Tales è raggiungere sia un pubblico interessato a guardare ai giochi di ruolo con una prospettiva diversa, sia coloro che vi si approcciano per la prima volta, con l’intenzione di evidenziare gli aspetti più umani, artistici e creativi dei TTRPG. Mondi sconfinati, personaggi che lasciano il segno e grandi emozioni sono lì che attendono, a distanza di un tiro di dado. Del resto, come ha scritto Gary Gygax:

L’essenza di un gioco di ruolo è che si tratta di un’esperienza di gruppo e cooperativa. Non ci sono vincitori o sconfitti, ma il valore risiede nell’immaginarsi nei panni di un personaggio appartenente a un determinato genere, che sia un gioco fantasy, il Far West, agenti segreti o qualsiasi altro scenario.

L’unico limite è la vostra fantasia.

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