
Messaggi d’amore, mediatici o politici: un abito può nascondere tutto questo. Se è un capo destinato alla notte degli Oscar, ogni dettaglio va pianificato con cura. Ecco perché l’abito in velluto blu di Isabella Rossellini alla cerimonia del 2 marzo a Los Angeles fa notizia.
Rossellini era candidata all’Oscar come miglior attrice non protagonista per il ruolo di sorella Agnese in Conclave, il film di Edward Berger diventato improvvisamente di grande attualità, a causa del peggioramento di salute di Papa Francesco. La statuetta nella categoria è andata a Zoe Saldana per il ruolo dell’avvocato Rita Mora Castro in Emilia Pérez. Ma Rossellini aveva già celebrato la sua prima nomination come una vittoria: “Vorrei che i miei genitori fossero qui. Mia mamma sarebbe così felice”, aveva detto, commossa, con il pensiero rivolto a Roberto Rossellini e a Ingrid Bergman. In realtà, ha voluto dedicare a loro – ma non solo – un omaggio nel grande giorno portandoli con sé sul tappeto rosso del Dolby Theatre di Los Angeles. Lo ha fatto attraverso un outfit carico di stile e di storia famigliare.
Il velluto blu, in omaggio a David Lynch
Tra i protagonisti compianti della serata c’è stato David Lynch. La morte del visionario regista americano 78enne, avvenuta il 16 gennaio 2025, ha lasciato attonito il mondo del cinema e affranti i cinefili in tutto il mondo. Con Isabella Rossellini, il legame del regista di Twin Peaks andava oltre il cinema. I due hanno avuto una relazione dal 1987 al 1991. L’attrice aveva recitato nel film Cuore selvaggio di Lynch. Ma è stato il suo ruolo in Velluto blu a lanciarla sulla scena nel 1986. E l’abito Dolce e Gabbana scelto per la notte degli Oscar 2025 rende omaggio proprio a quel film e al suo regista, cui Rossellini è rimasta profondamente legata.
“L’ho amato così tanto”, ha scritto sul suo profilo Instagram dopo aver appreso della scomparsa di Lynch.
Rossellini ha calcato il tappeto rosso degli Oscar con un’altra musa lyncheana, Laura Dern. Anche quest’ultima è stata coprotagonista di Cuore selvaggio e Velluto blu.
Ma il velluto blu scelto da Rossellini è anche un dolce riferimento alla sua prima partecipazione agli Oscar, nel 1987, in veste di presentatrice. In quell’occasione, infatti, l’attrice indossò un abito dello stesso colore e materiale, con scollo a barca.
Il dolce messaggio di Rossellini prima degli Oscar
In un’epoca in cui l’appartenenza a una famiglia di artisti viene vista con pregiudizio, Rossellini ha rivendicato con affetto le persone che hanno plasmato il suo amore per il cinema e la sua carriera.
Nel giorno in cui ha scoperto di essere nominata all’Oscar come miglior attrice non protagonista, ha pubblicato su Instagram una dedica menzionando proprio le persone a lei più care. E tra queste, non è mancato un pensiero per David Lynch.
“Quando ero giovane, venivo sempre identificata come la figlia di Ingrid Bergman e Roberto Rossellini – ha scritto – Con l’avanzare dell’età, questo non accade più così frequentemente e mi manca soprattutto oggi. Vorrei che i miei genitori fossero vivi per festeggiare con me questo grande onore. E anche oggi con questa gioia nella mia mente non posso fare a meno di soffermarmi nell’aldilà su David Lynch”.
Gli orecchini di Ingrid Bergman
L’abbigliamento di Isabella Rossellini rende omaggio alla madre, la grande attrice Ingrid Bergman. Ha scelto un paio di orecchini vintage di diamanti e perle Bulgari, appartenuti a sua mamma. Bergman li aveva indossati spesso nel corso della sua carriera, incluse le cerimonie degli Oscar nel ’69 e nel ’75. E li ha portati anche in scena, nel film Viaggio in Italia (1954) diretto proprio dal padre di Isabella, Roberto Rossellini.
È possibile che per Isabella Rossellini fossero un portafortuna, dal momento che la madre li indossava proprio la notte in cui vinse la statuetta per la terza volta, grazie al suo ruolo in Assassinio sull’Orient Express. Rossellini ha accompagnato gli orecchini con una collana di diamanti e zaffiri, un anello e una spilla Bulgari.
In caso di vittoria, Rossellini e Bergman sarebbero state le prime madre e figlia a vincere lo stesso premio. Una statuetta che Bergman ha vinto nel 1945 per Gaslight e nel 1948 per Anastasia – miglior attrice protagonista – e nel 1974 come miglior attrice non protagonista.