Super Bowl 2025 | Kendrick Lamar sfida Drake con Serena Williams e SZA

Postato il 10 Febbraio, 2025

Spettacolare, sorprendente, provocatorio, studiato nei minimi dettagli: l’Halftime Show di Kendrick Lamar per il Superbowl 2025 non ha deluso le aspettative. Nella notte italiana fra domenica 9 e lunedì 10 febbraio si è svolto l’evento più atteso dagli Usa e non solo: il Superbowl 2025, dominato dai Philadelphia Eagles sui Kansas City Chiefs 40-22. A ospitare l’evento il Caesars Superdome di New Orleans, zeppo di celebrity e, per la prima volta da un presidente in carica, Donald Trump.

Ma come tradizione vuole è stato soprattutto l’Halftime Show ad attirare l’attenzione di 120 milioni di spettatori: quest’anno è stato affidato al rapper e Premio Pulitzer Kendrick Lamar, che ha portato a segno una performance densa di significati nascosti e con ospiti speciali.

Zio Sam, la Play Station e Squid Game, i riferimenti nello show di Lamar

Un grande spettacolo di 13 minuti, che si è aperto su un grande tabellone dominato dai simboli del controller della play station, uno scenario che ricorda molto anche Squid Game. Ottanta ballerini e ospiti speciali – anche inattesi, ma tutti con un significato specifico.

A partire da Samuel L. Jackson, che con un breve monologo vestito da Zio Sam introduce lo show. Una sfida aperta al suprematismo bianco, dal momento che “Uncle Sam”, un’icona di patriottismo e militarismo, nata durante la guerra del 1812, personifica gli Stati Uniti e il governo americano.

Non è l’unica critica al razzismo, agli stereotipi e alla guerra. Durante l’esecuzione di DNA, Kendrick Lamar affronta temi legati all’identità razziale e al patrimonio culturale afroamericano, evidenziando le sfide e le discriminazioni affrontate dalla comunità nera. E a un certo punto fa capolino una bandiera palestinese e del Sudan.

Intorno al rapper il corpo di ballo veste i colori della bandiera americana. Lui, in jeans e bomber, berretto calzato al contrario, rimane spesso in piedi sorridente proprio al centro dello Star-Spangled Banner, suggerendo un’esplorazione critica del concetto di “patriottismo”.

La scaletta dell’Halftime Show di Lamar

Ecco l’a scaletta’elenco completo dei brani eseguiti da Kendrick Lamar nel suo Halftime Show: una scaletta tiratissima – quasi un brano al minuto; alcuni riadattati per l’occasione.

  • GNX (Teaser)
  • Squabble Up
  • Humble
  • DNA
  • Euphoria
  • Man at the Garden
  • Peekaboo
  • Luther
  • All The Stars
  • Not Like Us
  • TV Off

Gli ospiti: Samuel L. Jackson, Serena Williams e SZA e il dissing a Drake

Il sorriso più sornione arriva dopo 8 minuti di show: Kendrick Lamar sta cantando Not Like Us e include la strofa del dissing con Drake. Una frase per cui il rapper rivale l’ha già portato in tribunale. Prima Lamar dice: “I want to perform their favorite song, but you know they love to sue” (“Vorrei cantare la loro canzone preferita, ma a loro piace fare causa”).

Poi la frase incriminata, quella in cui dice: “Drake, I hear you like them young”, “Ho saputo che ti piacciono giovani”, quella per cui il rapper canadese ha già fatto causa a Lamar, la Universal Music Group e Spotify. Lamar censura la parte più controversa, quella con il riferimento alla pedofilia.

Not like us: significato e battaglia legale con Drake

Non solo: viene vista come una sfida a Drake anche la presenza di Serena Williams e SZA. Con la tennista e la cantante Drake ha avuto una relazione, rispettivamente nel 2009 e fra il 2011-2015. A entrambe Drake ha fatto riferimento nelle sue canzoni, con citazioni pungenti per l’attuale marito di Williams, Alexis Ohanian, definito un “groupie” di Serena.

Quest’ultima, originaria di Compton come Lamar, è comparsa, sfoderando una Crip Walk sul pratone / palco del Superdome durante l’esecuzione di Not Like Us, brano critico verso l’industria musicale americana e la sua tendenza ad appropriarsi della cultura musicale nera senza riconoscerne le radici o fare proprio il suo messaggio di giustizia sociale.

Con SZA Kendrick Lamar ha duettato in Luther brano incentrato sull’amore, la redenzione e la resilienza che include un esplicito omaggio a Luther Vandross e la sua canzone iconica If This World Were Mine, che riecheggia lungo la traccia con una sensazione nostalgica.

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