Ci sono opere che vengono consumate e poi dimenticate. Poi ci sono opere che influenzano altri autori e i gusti del pubblico. E infine quelle capaci di allargare gli orizzonti del medium di cui fanno parte, parlando a una platea sempre più ampia e trasformando la percezione di lettori, critici e industria. One Piece fa parte di quest’ultima categoria. Fino a poco tempo fa, andare a una fiera del fumetto in Italia e trovare un grosso stand dedicato a un unico manga non era scontato. Quindi vedere lo spazio che il COMICON 2022 a Napoli ha riservato a One Piece ha dato la sensazione di un orizzonte in ampliamento.
L’opera di Eiichiro Oda è stata una delle grandi protagoniste dell’edizione 2022, da vari punti di vista. Il COMICON ha voluto assegnare all’autore il Premio alla Carriera. Non solo per l’influenza che One Piece ha avuto, e continua ad avere, sui fumetti, ma anche sul mondo dell’intrattenimento in generale. Inoltre, quest’anno ha tagliato un traguardo significativo. Rufy e la sua ciurma sono arrivati al centesimo numero, mentre viene narrata la saga del Paese di Wa.
Proprio un’edizione speciale di questo numero era al centro dello stand dedicato a One Piece. È stato il punto di arrivo di una campagna pubblicitaria e celebrativa, iniziata con i numeri novantotto e novantanove. La popolarità del manga è ormai tale che, anche in Italia, One Piece scala le classifiche di vendite dei libri. È un traguardo storico, anche per la casa editrice che lo traduce in italiano, Star Comics.
Come One Piece ha allargato gli orizzonti
Oltre alla memorabile pubblicazione di Dragon Ball con la lettura alla giapponese, Star Comics è stata una delle fautrici della diffusione del manga in Italia. Ha stampato opere fondamentali come JoJo, Inuyasha, Sailor Moon, Saint Seiya, Ushio e Tora e molte altre. Fino ad arrivare a One Piece, uscito per la prima volta nel 2001. Per celebrare il suo più grande successo, al COMICON Star Comics ha organizzato un panel per ripercorrere la storia editoriale della ciurma dei pirati e una caccia al tesoro.
Una serie di iniziative che sono espressione della grande community che questo manga ha generato. Il livello di engagement di lettori è paragonabile a opere come Game of Thrones, Harry Potter e Lost. Trova espressione nelle interminabili teorie condivise online su quali possano essere i prossimi sviluppi, sulla natura di alcuni misteri della trama, come i Poignee Griffe o i Cento Anni del Grande Vuoto, e sulla caccia al tesoro che porta avanti la storia, la ricerca del One Piece.
One Piece è diventato un fenomeno a livello mondiale e in quanto manga ha pochi altri precedenti, uno fra tutti Dragon Ball. Neanche opere recenti e di grande successo come One-Punch Man e L’attacco dei giganti hanno mai raggiunto i numeri di One Piece. Basti pensare agli sviluppi del brand in termini di merchandising, videogiochi e film animati. Con quasi cinquecento milioni di copie in tutto il mondo, parliamo del manga più venduto di sempre.
Vento in poppa!
One Piece non è il primo manga a raggiungere il volume cento. Detective Conan, che pure ha avuto la sua ondata di popolarità in Italia grazie alla serie animata, taglia contemporaneamente lo stesso traguardo. In Giappone Hajime no Ippo, che segue le orme di Ashita no Joe (Rocky Joe), è a quota 134 volumi. Per non parlare dell’interminabile thriller Golgo 13, che ha superato i 200 da poco. Ciò che sorprende dell’opera di Oda, però, è il suo lungo e costante crescendo, che continua a collezionare record.
In Italia, One Piece arriva in un momento storico favorevole. A partire dal boom degli anni ’90, si era ormai formato uno zoccolo duro di appassionati di opere giapponesi. Da Hokuto no Ken (Ken Shiro) a Dragon Ball, molti sono cresciuti con i cartoni animati trasmessi a ora di pranzo o nel pomeriggio per poi scoprire la loro fonte originaria, i fumetti. Quando One Piece sbarca qui con manga e anime, c’è quindi un pubblico ben disposto ad accoglierlo. Accoglienza che coinvolgerà anche altre grandi opere, come Naruto o Hunter X Hunter. Per arrivare fino a oggi se pensiamo a L’attacco dei giganti, The Seven Deadly Sins o Demon Slayer. Ma la congiuntura favorevole non basta a spiegarne il successo. C’è quindi da chiedersi come abbia fatto un manga inizialmente concepito per durare cinque anni a diventare un fenomeno mondiale.
Elementi del successo di One Piece
Per quanto sia difficile individuare le ragioni oggettive del successo di un’opera, si possono indicare degli elementi che hanno fatto la differenza. Nel caso di One Piece, sono la vastità del mondo narrativo e le varie modalità di fruizione dell’opera. Oda è riuscito a trovare un compromesso funzionale tra un’ambientazione solida e ben riconoscibile e la possibilità spaziare in direzioni molto eterogenee. In questo, segna un passo avanti rispetto a Dragon Ball, a cui pure Oda deve tanto. Il manga di Akira Toriyama ha sicuramente fatto scuola in materia di character design, supermosse e trasformazioni. Sulla caratterizzazione del mondo narrativo, invece, restava piuttosto vago, ad eccezione di pochi elementi.
Diversamente, One Piece ha un impianto chiaro e riconoscibile. È una storia di pirati, anche se in una versione romantica e ripulita, con ciurme, arrembaggi, tesori da trovare e nuovi luoghi da scoprire, mentre la marina militare incombe continuamente sui protagonisti.
I tanti mondi di Eiichiro Oda e One Piece
Il setting convicente e d’impatto è condiviso da altre oltre opere di successo, come Naruto, con il suo complesso cosmo ninja, e My Hero Academia, con un orizzonte supereroistico senza precedenti nei manga. A differenza di questi e altri manga, però, l’autore è riuscito a crearsi delle regole di world-building molto flessibili. Il mondo piratesco è il punto di partenza per la scoperta di tante ambientazioni, anche molto diverse. La possibilità di scoprire nuovi mondi è una risorsa fondamentale per un’opera così ampia, che Oda riesce a gestire sempre in modo coerente.
Ogni isola che i protagonisti visitano è quasi un mondo a sé stante, con proprie regole e chiari modelli di riferimento. Si passa dal deserto alla casa stregata ad Atlantide al Giappone feudale, al centro della saga attualmente in corso, senza che ciò risulti straniante o confusionario. Tutte le saghe sono oggetto di interesse in sé, nell’esplorare contesti differenti e presentare un’infinità di personaggi, altra peculiarità di Oda. Raramente si ha la sensazione che l’autore si stia dilungando senza ragioni valide.
Nel frattempo, vengono disseminati indizi sempre più intriganti e complessi sul mondo narrativo e sulla storia. Le fasi di passaggio tra una saga e l’altra sono occasioni per accelerare la trama, rispetto ai ritmi più compassati degli altri momenti. Un meccanismo semplice quanto efficace, fintanto che Oda riesce a tenere viva l’attenzione del lettore con svolte di trama avvincenti, ambientazioni nuove e relazioni intense tra personaggi.
Un cast eterogeneo
Questa varietà si riflette sui protagonisti e gli altri personaggi. Che la ciurma sia composta, tra gli altri, da una renna parlante che fa il medico, uno scheletro vivente, un cyborg e un uomo pesce non è una scelta eccentrica, quanto il risultato di un mondo narrativo variegato e solido.
È vero che l’immensa varietà dei personaggi non riesce a trovare sempre ampio spazio. Eppure, nell’arco di cento numeri, a tutti i personaggi principali vengono dedicati corposi retroscena e scene memorabili. Così, anche quando battute e azioni sono ridotte al minimo, riesce comunque a emergere lo spessore del singolo personaggio.
Tanti modi di arrivare a One Piece
Le modalità di fruizione dell’opera si imperniano proprio su questa varietà di ambientazioni. L’impostazione generale dello storytelling di One Piece ha uno schema riconoscibile e semplice. Oltre agli avanzamenti della trama complessiva, ogni saga ha una situazione iniziale di quiete: i personaggi esplorano la nuova isola e con loro la scopre anche il lettore. La situazione si complica fino al punto di rottura, in cui la battaglia inizia e procede fino alla conclusione. Nel mezzo, quasi sempre un flashback approfondisce il passato di uno o più personaggi, insieme al contesto di riferimento. Questo canovaccio rende la singola saga fruibile a tutti, dai lettori più occasionali a quelli di lungo corso. È un compromesso che fa perdere complessità e originalità all’opera, aprendola però a una platea più ampia.
Come per alcune testate Marvel o DC, non è necessario conoscere tutta la storia per godersi il racconto di una singola saga. Al contempo, gli elementi di trama che fanno da filo rosso possono essere un incentivo a recuperare i volumi precedenti. Considerato che One Piece viene pubblicato da quasi trent’anni, è un modo per intercettare lettori di generazioni diverse. Mentre chi segue l’opera da sempre resta agganciato dal mix di azione e misteri.
Seppure lo schema di base resti invariato, man mano che si procede ciascuna saga diventa un tassello di un puzzle macroscopico. La fruibilità della singola saga è miscelata a una progressione generale della storia. Inoltre, Oda è capace di mettere in scena in modo convincente sfide con antagonisti che sembravano imbattibili e sempre distanti, senza affidarsi a potenziamenti improvvisi dei personaggi. Difetto che invece accomuna molte opere dello stesso genere.
Un’opera da ricordare
Mondo narrativo e modalità di fruizione sono due perni dell’opera, ma non sono gli unici elementi forti. Caratterizzazione di personaggi, evoluzione del tratto, dinamicità delle tavole. Oda è un autore con tante qualità, che è stato capace di maturare all’interno della sua opera, mentre la trasformava e la estendeva un volume dopo l’altro. La cosa che sorprende di più, però, è la velocità e la mole del suo lavoro. È probabile che pochi altri autori abbiano prodotto e produrranno al ritmo e con la qualità che lui riesce a mantenere. Forse lo aiuta il fatto di avere da sempre ben chiaro cosa sia il tesoro misterioso e come andrà a finire la storia (oltre a un’efficiente team di assistenti).
I lettori non possono far altro che aspettare, per scoprirlo. Tuttavia, a prescindere dagli sviluppi futuri, One Piece resta un caposaldo del panorama shonen. Da chi l’ha visto nascere a chi l’ha scoperto grazie a un singolo personaggio o alle sue scene più emozionanti, continuerà a essere per molti, e per sempre, un manga da ricordare.